Salute

«Per controllare le porzioni dei bambini fategli avanzare due forchettate»

Carlo Agostoni: «Bisogna imparare a consumare quello che ci serve»

«Nell'alimentazione dei bambini, come negli adulti, serve tornare al senso di fame e sazietà naturali. Per controllare le porzioni non occorrono grandi interventi: basta avanzare ad ogni pasto un paio di cucchiaiate o forchettate. Sembra di buttare via cibo, ma alla fine il rapporto costo-beneficio si avvantaggia». E' il suggerimento che per i più piccoli dà Carlo Agostoni, direttore di pediatria al policlinico di Milano, professore all'Università degli Studi e presidente della Società Italiana di Gastroenterologia Epatologia e Nutrizione Pediatrica.

Come gli adulti, spiega il direttore, anche i bambini tendono a mangiare di più se si presenta loro più cibo, fin dall'età di due anni. «Quello che deve interessare soprattutto - chiarisce - non è il sovrappeso come stato, ma le condizioni che predispongono alla malattia, come l'evento cardiovascolare. Se la crescita di peso comincia ad accelerare rispetto all'altezza nel bambino non va bene, come non va bene se ha sempre fame quando dovrebbe essere sazio, perchè significa che non mangia in maniera corretta e si lascia spazio alla risposta endocrina. Queste accelerazioni, a due, quattro, sei anni o anche dopo, sono quelle che più spesso si ritrovano, a ritroso, nella storia di chi ha avuto eventi cardiovascolari. La riduzione delle porzioni in questo senso è un intervento utile, ma il problema è educarci a ciò di cui abbiamo bisogno. Bisogna mangiare non meno', ma quello che serve a se stessi, secondo il proprio metabolismo. La risposta è diversa, cambia da individuo a individuo».

Cosa può influire sulle distorsioni nell'alimentazione dei più piccoli?

«Si ritiene che siano più esposti i bambini allattati artificialmente e più protetti i bimbi allattati al seno ma in realtà sono molte le variabili. Si pensi ad esempio alla mancanza di tempo, per la preparazione dei cibi e per il pasto. Uno dei punti cardinali della dieta mediterranea è il modello della convivialità, il rilassarsi a tavola. Ci sono persino studi che hanno associato la durata del tempo a tavola con il minore rischio di diventare obesi: il passa, soddisfa e vai' predispone sia al consumo di alimenti di minore qualità sia a tornare ad avere fame più velocemente. E' da evitare da parte dei genitori l'atteggiamento costrittivo. Quello vincente è il responsive feeding, fin dal primo anno di vita: il genitore che dà tempo, per capire quali sono le richieste del bambino».

E quando c'è il rischio di eccessi? Si può intervenire con alcune raccomandazioni, tra cui anche la riduzione delle porzioni. Alcune interessanti indicazioni si trovano in uno studio dell'Università del Colorado. Se l'eccesso energetico è di 100 calorie al giorno o meno, come si stima avvenga nella maggior parte degli adulti, non servono cambiamenti drastici nello stile di vita, basta qualche cucchiaiata o forchettata in meno ad ogni pasto: i ricercatori americani suggeriscono di lasciarne tre. Può sembrare uno spreco, è per la nostra salute».

MAg

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