Salute

Difendiamo le nostre difese

La vaccinazione ci può porre al riparo da antichi e nuovi flagelli umanitari

Luigi Cucchi Allarme dell'Organizzazione mondiale della samià per il virus Zika che sta diventando una emergenza soprattutto per le donne in gravidanza. Si diffonde attraverso le zanzare Tigre, è pericoloso per i danni cerebrali che causa nei feti: avrebbe già contagiato oltre quattro milioni di persone in alcuni Paesi del Centro America. In Brasile da ottobre sono nati oltre 3500 bambini con microcefalia, una deformazione della testa, più piccola del normale, con gravi conseguenze per lo sviluppo. I vaccini tornano drammaticamente di attualità, A cosa servono? «Cinque vite salvate nel mondo ogni minuto, 7200 ogni giorno, 25 milioni di morti evitati entro il 2020. I vaccini sono l'intervento medico a basso costo che più di tutti ha cambiato la nostra salute e costituiscono la migliore assicurazione sulla vita dell'umanità. Negli ultimi anni è sensibilmente aumentato il numero dei genitori che decidono di non vaccinare i propri figli, una scelta condizionata dalla diffusione di voci incontrollate su un presunto legame tra questo fondamentale strumento di tutela della salute e l'insorgenza di alcune gravi malattie. Le paure e i pregiudizi non sono scomparsi neppure dopo che la comunità medica ha categoricamente smentito tali leggende». Nel suo nuovo libro «Immunità e vaccini» (Mondadori), Alberto Mantovani, uno dei più noti immunologi. spiega come funziona il nostro sistema immunitario e cosa succede quando ci vacciniamo, facendo un bilancio dei rischi (più che modesti) e dei benefici (enormi). Inoltre Mantovani annuncia come i progressi fatti negli ultimi anni dalla ricerca in campo immunologico stiano aprendo nuove e straordinarie prospettive per l'impiego dei vaccini nella lotta contro il cancro. Mantovani, milanese, è professore di Patologia presso Humanitas university di Milano. In passato ha lavorato in Inghilterra e negli Stati Uniti, ed è stato capo del dipartimento di immunologia dell'Istituto Mario Negri di Milano. È il ricercatore italiano più citato nella letteratura scientifica internazionale. Senza le campagne vaccinali dell'ultimo secolo, saremmo ancora esposti a flagelli come il vaiolo e la poliomielite e a tutte quelle malattie comunemente considerate «innocue», come il morbillo o la parotite, che possono invece essere causa di gravi complicanze, di danni permanenti o, addirittura, di morte. Inoltre, non avremmo armi efficaci per difenderci da epidemie causate da virus vecchi e nuovi, come sars o ebola. L'obbligo vaccinale è una misura nata circa cinquant'anni fa (più recentemente per l'epatite B), a fronte di malattie che avevano causato migliaia di morti infantili e tantissime sofferenze: non è discutibile il grande successo che l'obbligo vaccinale ha avuto, insieme ad altri fattori, nella totale riduzione di queste malattie. Si tratta di una misura obbligatoria, coercitiva resa necessaria dall'emergenza epidemica. Oggi in Italia l'obbligo vaccinale riguarda 4 delle 13 vaccinazioni offerte dal Servizio sanitario nazionale, mentre 9 sono quelle raccomandate dal ministero della Salute. «Riguardo, poi, alla sicurezza dei vaccini oggi disponibili - precisa Mantovani - i dati statistici sono eloquenti.

Decidere di vaccinare i propri figli è una scelta che non riguarda unicamente la salute del singolo individuo bensì quella dell'intera collettività, perché soltanto quando la copertura vaccinale raggiunge una certa soglia le malattie possono essere debellate».

Commenti