Salute

Farmacie in trincea per scoprire se si ha l'ipertensione

Grazie a uno screening gratuito, individuati nuovi casi. Forte risparmio di costi per il Ssn

Riccardo Cervelli

Quanti italiani soffrono di ipertensione e non lo sanno? Quanti invece ne sono a conoscenza e non si curano? Spesso l'ipertensione arteriosa viene scoperta casualmente nel corso di visite dal medico o per caso in ospedale. Oppure emergono da misurazioni effettuate ad hoc nel momento in cui la persona ipertesa ha iniziato ad avvertire sintomi che potevano essere riconducibili all'ipertensione. In realtà, sarebbe opportuno poter prevenire, o almeno riconoscere tempestivamente, una delle patologie che - come spiegano gli esperti della Società Italiana dell'Ipertensione Arteriosa (SIIA) - aumenta il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Ecco quindi l'importanza, oltre che di periodiche visite dal medico, di un'educazione sanitaria crescente tra la popolazione, sull'ipertensione così come su altre patologie. Tra i soggetti che giocano un ruolo fondamentale nella diffusione della conoscenza sui rischi per la salute, e che hanno le competenze professionali e gli strumenti per collaborare con i medici e le strutture sanitarie nelle attività di screening su larga scala, vi sono le farmacie urbane e rurali.

Un esempio lampante è la Prima campagna nazionale di controllo dell'ipertensione arteriosa nelle farmacie «Abbasso la pressione!» promossa da Federfarma (associazione che rappresenta le 18mila farmacie private sul territorio italiano) in collaborazione con la SIIA. L'iniziativa - che consisteva in un primo dialogo con il farmacista, la misurazione della pressione, la compilazione di un questionario e la consegna di materiale informativo - si è svolta a maggio in farmacie operanti in tutto il Paese. In pochi giorni sono state esaminate 48.229 persone. I soggetti i cui dati sono risultati utilizzabili da un punto di vista statistico sono stati 47.217. Di questi, 14.738 (31,2%) sono risultati ipertesi, cioè con valori di pressione arteriosa sistolica superiori a 140 mm Hg a e/o di pressione arteriosa diastolica superiori a 90 mm Hg. Il campione esaminato è stato suddiviso in due categorie: soggetti che già hanno diagnosi di ipertensione arteriosa o sono in trattamento antipertensivo (22.935 persone) e persone che hanno dichiarato di non essere ipertese o di non assumere farmaci antipertensivi (24.282).

Nel secondo gruppo sono stati rilevati 10.096 nuovi casi di pressione arteriosa normale-alta (cioè 130-139/85-89 mm Hg) oppuredi ipertensione arteriosa (valori superiori ai precedenti, in scaglioni corrispondenti a tre gradi di gravità crescente), pari al 41,6%.

Nel commentare la campagna «Abbasso la pressione!», Silvia Pagliacci, responsabile del progetto e presidente Sunifar (la componente rurale di Federfarma) dichiara: «Ho sempre creduto nell'educazione sanitaria fatta in farmacia e nella prevenzione. I cittadini entrano in farmacia con tanti dubbi, curiosità e necessità di sapere. Talora sono fuorviati da certa informazione che viaggia su Internet, imprecisa se non pericolosamente falsa, e il colloquio con il farmacista contribuisce a sfatare miti e pregiudizi».

Quanto ai risultati della screening, Silvia Pagliacci aggiunge: «Dal monitoraggio di 24mila persone che credevano di non avere problemi pressori è emerso che circa 10mila presentavano invece la pressione normale alta o erano ipertesi. Oltre la metà di questi ultimi - ben 5mila - hanno scoperto con lo screening di avere un'ipertensione di grado 1 o 2 o 3. Queste persone, inviate al medico, se seguiranno le terapie prescritte non subiranno le conseguenze negative della ipertensione, o almeno le ridurranno. Le circa 5mila persone con pressione normale alta riusciranno a non avere conseguenze semplicemente seguendo i consigli comportamentali, quali dieta sana e regolare esercizio fisico».

Un bel risultato sia in termini di salute che di risparmio per il Ssn, ottenuto grazie a una campagna effettuata gratuitamente dalle farmacie italiane.

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