Salute

«Generation» è per i ragazzi dell'era digitale e del Dna

Riparte il progetto didattico multimediale di Dompé dedicato ai giovani. Si tratta della seconda edizione

Riccardo Cervelli

Il conto alla rovescia verso il via al nuovo anno scolastico è iniziato. In attesa che tornino a suonare le campanelle, possiamo concederci un momento di riflessione sulle tematiche su cui studenti, insegnanti e scuole dovrebbero puntare maggiormente sia in senso quantitativo sia qualitativo. Tra queste, un posto di rilievo, soprattutto nell'attività didattica delle scuole medie secondarie di primo e secondo grado, meritano le biotecnologie. Tra i soggetti che si dimostrano più impegnati a supportare questa visione si segnala Dompé, azienda biofarmaceutica fondata nel 1940 a Milano, con 800 addetti e investimenti in ricerca e sviluppo (R&D) pari al 15% del fatturato, che nell'anno scolastico 2018-2019 ha lanciato il progetto online di divulgazione scientifica «Generation».

Perché aumentare la focalizzazione sulle biotecnologie? Per quale motivo proprio ora? E perché coinvolgere le ragazze e i ragazzi delle medie e del primo biennio delle superiori?

Per molti, «biotecnologie» è un termine esoterico da lasciare a chi si occupa di scienza, tecnologia e business high tech. In realtà, si tratta di qualcosa che è «tra noi» da quando con la conoscenza e gli strumenti tecnici a qualsiasi livello (compresi quelli della... cucina; un esempio non casuale), gli uomini hanno iniziato a manipolare i materiali della vita (bios): nelle biotecnologie assistiamo, insomma, al connubio tra naturale e artificiale. Negli ultimi due decenni questo incontro ha iniziato ad aprire frontiere sempre più ampie e sorprendenti grazie allo sviluppo esponenziale dell'informatica e di Internet. Gli odierni teenager sono nati in un mondo in cui moltissime di queste frontiere sono state superate da tempo (basti pensare alla conoscenza del genoma umano, mappato agli inizi del nuovo millennio). Nonostante sappiano utilizzare meglio di molti di noi gli smartphone, i motori di ricerca su Internet, i dispositivi di realtà virtuale e le stampanti 3D, però, i ragazzi tra gli 11 e i 16 anni hanno ancora bisogno dell'aiuto degli adulti per capire come connettere gli strumenti e le conoscenze di oggi con i progressi realizzati nel passato, dotare di significato le esperienze di didattiche e gettare le basi di eventuali percorsi futuri scelti in autonomia in ambito alimentare, medico e industriale.

«L'attuale generazione in fase di formazione - sottolinea Nathalie Dompé, ceo di Dompé Holdings e ideatrice dell'iniziativa - che mi piace caratterizzare con la lettera D, come DNA e Digitale, i due principali motori della rivoluzione scientifica e tecnologica in corso, vivrà sulla propria pelle lo sviluppo fattivo delle nuove tecnologie per la vita. La Generazione D dovrà tradurre tutto questo in scelte economiche, politiche e sociali. In tutto questo non potrà che attingere alle risorse culturali apprese nel percorso formativo».

Il progetto «Generation» di Dompé prevede contenuti e approfondimenti multimediali e quiz di verifica fruibili online (con Lim, pc, tablet, smartphone, smart tv) alla pagina www.rockscience.it/generation (grazie a una collaborazione con la piattaforma stessa) e sui social media sulla pagina Facebook GenerationLab (www.facebook.com/generationbiotec). Un punto di forza del progetto è l'enfasi posta sugli esperimenti, che permettono ai ragazzi di verificare in prima persona gli argomenti appresi. E questo può avvenire tanto a scuola quanto a casa, attraverso l'uso di oggetti da cucina e materiali facilmente reperibili. Tra le novità presentate dalla seconda edizione di «Generation» si registrano quattro esperienze pratiche: l'estrazione del DNA dalla frutta, reazioni enzimatiche con la gelatina, esperimenti con il latte senza lattosio e l'elettroforesi.

Gli esperimenti saranno disponibili anche su YouTube, dove Sergio Pistoi, biologo molecolare, giornalista scientifico e consulente scientifico di «Generation», riprodurrà in video e amplierà le esperienze proposte, con in più pillole divulgative.

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