Salute

Morsi e graffi di animali in estate: ecco cosa fare

Con l'arrivo dell'estate aumentano i casi di graffi e morsi causati da animali e insetti, in grado di veicolare infezioni di differente gravità

Morsi e graffi di animali in estate: ecco cosa fare

Passegiare all'aria aperta, magari in zone boschive e con vegetazione folta, ma anche al mare o in Paesi Stranieri, può agevolare l'incontro con animali e insetti potenzialmente pericolosi per la salute. Il loro graffio, ma anche il loro morso, può favorire la diffusione di infezioni di vario genere e intensità, anche gravi. Come sostiene WAidid, l’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici, non bisogna sottovalutare il pericolo dato all'incontro con ragni, serpenti, topi, pipistrelli, furetti, volpi e scimmie, ma anche cani e gatti, in grado di reagire morsicando o ferendo. Il livello di pericolosità aumenta nei Paesi dove le profilassi mediche per debellare queste problematiche sono ancora di difficile applicazione o diffusione, con un'incidenza importante di morte sia sugli adulti che sui più piccoli.

Negli ultimi tempi è stato segnalato un incremento di casi di questo tipo, anche sul territorio italiano, con un aumento di problematiche anche per i più piccoli. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la rabbia, ad esempio, è ancora molto diffusa, con un'incidenza maggiore nei Paesi asiatici e africani, con 55.000 decessi all'anno. Sull'argomento è intervenuta la prof.ssa Susanna Esposito, ordinario di Pediatria all’Università degli Studi di Perugia e presidente dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici: "La rabbia è una malattia molto pericolosa per l’uomo e pressoché sempre mortale. Se si sta programmando un viaggio, soprattutto in Paesi endemici, è fondamentale sempre informarsi bene sui rischi infettivi a cui si potrebbe andare incontro e le vaccinazioni necessarie. Tutta la famiglia dovrebbe accertarsi di essere stata vaccinata contro il tetano con un richiamo vaccinale effettuato nei 10 anni precedenti la partenza. La vaccinazione antirabbica pre-esposizione, invece, è raccomandata soltanto in casi di reale rischio di malattia, molto raro. In generale, raccomandiamo di evitare di toccare o dar da mangiare ad animali sconosciuti, siano essi domestici o selvatici, informando anche i bambini. E in caso di morsi o graffi è necessario intervenire tempestivamente: al fine di prevenire le infezioni, lavare le ferite con acqua e sapone, rimuovere eventuali materiali estranei e usare comuni disinfettanti. E’ essenziale poi recarsi sempre al centro medico più vicino per valutare la necessità di somministrazione della profilassi anti-rabbica post-esposizione.

Seppur in Italia gli ultimi casi di rabbia endemica sono stati segnalati nel 2011, in caso di morso da parte di animali selvatici, cani randagi o pipistrelli è essenziale rivolgersi a un Pronto Soccorso per gli interventi preventivi necessari".

Ma come agire in caso di ferite, di varia entità, provocate dagli animali?

  • Rabbia: malattia infettiva causata da un virus della famiglia Rabdovirus, colpisce in particolare cani, lupi, volpi, pipistrelli e si trasmette attraverso il morso. L'incubazione può durare mesi mentre il virus raggiunge il sistema nervoso centrale, distruggendo le cellule. Potenzialmente mortale, è una malattia che non si può prevenire, ma contrastare con la vaccinazione antirabbica.
  • Tetano: infezione causata dal batterio Clostridium tetani, presente nell’intestino degli animali come bovini, equini e ovini, trova diffusione attraverso le loro feci. Può provocare spasmi, febbre e tachicardia, si può contrastare con la somministrazione di immunoglobuline umane antitetaniche (TIG) e la puliza accurata della ferita con acqua ossigenata, quindi antibiotici che possono bloccare la diffusione attraverso il tessuto cutaneo. Per prevenire la problematica è presente la vaccinazione antitetanica, da somministrare in tre dosi più i richiami negli anni.
  • Malattie da graffio: si veicola attraverso il graffio del gatto che diffonde il virus Bartonella henselae, un vero e proprio parassita ematico. Il taglio può infiammarsi e risultare purolento anche dopo dieci giorni, favorendo l'ingrossamento dei linfonodi. Per arginare la problematica si possono utilizzare antibiotici macrolidi.
  • Tigna: nota anche come dermatofitosi, è un'infezione da contatto con animali come topi, cani e gatti, in grado di diffondere una micosi di tipo cutaneo. Si contrasta con gli atimotici più classici.
  • Rogna: conosciuta anche come scabbia, è un'infezione molto diffusa causata dai parassiti Sarcoptes scabiei, capace di penetrare sottopelle scavando gallerie e producendo forte prurito con bolle. Si elimina sterilizzando abiti e oggetti a 90° e spalmando creme a base di benzoato di benzile, crotamitone o permetrina.
  • Ragni: quasi tutti i ragni presenti in natura possono mordere ma solo pochi in Italia possono inoculare veleno pericoloso. Il ragno violino, marrone recluso (Loxosceles sp) è il più noto, segue la tipologia di ragni vedova: vedova nera (Latrodectus sp), vedova marrone (L. geometricus). I ragni violino, ritornati in voga recentemente sulla cronaca, possono mordere con dolori che si presentano entro un'ora, con la formazione di una bolla in concomitanza del morso. Si può disinfettare la parte, raffreddare con ghiaccio e chiedere supporto al medico per una profilassi adeguata.
  • Serpenti: il loro morso, in base alla pericolosità dello stesso, può portare alla formazione di una ecchimosi blu-rosso piuttosto dura, con estensione a tutto l'arto entro le prime sei ore. Durante le prime dodici ore dal morso il corpo reagisce con secchezza della bocca e sete intensa, vomito e diarrea, crampi muscolari, pallore progressivo, vertigini e mal di testa. Non si deve tagliare il morso e neppure incidere, quindi non si deve succhiare il veleno e neppure utilizzare acqua, ghiaccio o lacci. L'unica soluzione è quella di correre immdiatamente al Pronto Soccorso dove verrà somministrato il siero antivipera.

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