Salute

La natura come amica

Esistono più di 250 varietà di Aloe, ma soltanto alcune posseggono significative proprietà terapeutiche. La più importante ed efficace rimane comunque l'Aloe Barbadensis Miller, conosciuta più comunemente con il nome di Aloe Vera. Il termine «aloe» deriverebbe dall'arabo «alloeh», ovverosia «sostanza amara», mentre l'attributo «ver» indica la specie con le quantità terapeutiche più efficaci. L'Aloe Vera è una pianta grassa perenne appartenente alla famiglia delle liliacee, che cresce solo in climi caldi (nelle regioni più aride dell'America, dell'Asia, dell'Europa, dell'Africa e dell'Australia). Le sue proprietà sono numerose e approfonditamente studiate e provate. L'Aloe è uno straordinario idratante per la pelle, facilita la penetrazione e l'assorbimento dei fattori nutritivi attraverso i sette strati cutanei e, grazie alla presenza di polisaccaridi, crea una barriera che impedisce la disidratazione cutanea. È adatta a tutti i tipi di pelle, anche le più sensibili. Presenta, inoltre, la capacità di favorire la rigenerazione cellulare, diminuendo i tempi di riparazione dei tessuti; riduce l'arrossamento, il gonfiore ed il dolore. In ultimo coadiuvante in caso di psoriasi riduce la desquamazione della pelle. Di qui l'uso frequente nella cosmetica vegetale.

Il principale costituente è l'acemannano, un muco polisaccaride che aumenta le difese immunitarie e potenzia le attività dei macrofagi che distruggono scorie e cellule negative. Possiede inoltre proprietà antinfiammatorie e antivirali. Non è una semplice gelatina verde, come qualcuno potrebbe pensare, ma nell'Aloe c'è una farmacia in una sola pianta, infatti contiene enzimi, amminoacidi essenziali, grassi insaturi, vitamine A, B, C e E, oligoelementi (Zn, Cu, P, Mn, Ca, Germanio).

Per uso interno ha proprietà eccezionali in quanto aumenta la produzione e il deflusso della bile, depura il fegato, favorisce la flora intestinale naturale. É utile nella cura di patologie gravi come l'anoressia e l'anemia. Risulta efficace, inoltre, nei disturbi della sindrome premestruale (ritenzione di liquidi, meteorismo, sbalzi di umore).

0La posologia media è pari a 1 cucchiaio di succo puro al mattino e 1 cucchiaio prima di coricarsi, a volte addizionato al miele, per cicli di almeno 20 giorni. Dosi elevate posso indurre crampi addominali e diarrea. Occorre evitarne l'uso in gravidanza, durante l'allattamento e in presenza di alcune affezioni grastrointestinali.

*Farmacista

esperta in Fitoterapia

Commenti