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Le festività sono spesso idealizzate, vige l'obbligo di essere festosi e gioiosi senza, molto spesso, rendersi conto che le emozioni, anche negative, possono manifestarsi come nel resto dell'anno. Soffocarle è oltremodo sbagliato, poiché ciò che reprimiamo rischia di ripresentarsi in modo dirompente. L'«obbligo» che porta le persone a scacciare malinconia e tristezza, genera una fortissima «ansia da prestazione» per l'incontro con i parenti e gli amici, anche quelli meno graditi, e per la ricchezza di generi di consumo che «deve» caratterizzare questo periodo.

Un unico imperativo, quindi, è «comunicare che la nostra vita è felice e serena» e che siamo ottimi ospiti, attentissimi ai bisogni altrui e alle altrui richieste, in termini di eventuali doni e preparativi. Il tutto diventa estremamente faticoso in fatto di energie e ci costringe a frequentare posti disagevoli e affollati alla ricerca dell'ultimo pacchetto. Lo stress diventa spesso la parola d'ordine incombente, che crea, anche, malumori familiari, in contesti dove normalmente la quotidianità funziona benissimo.

Le festività vengono associate a una sorta di promessa che svanisce, però, nel corso di un solo giorno, in seguito al quale i ritmi di vita di ciascuno riprendono regolarmente da dove sono stati lasciati. Sicuramente, anche la pressione commerciale, esercita un ruolo angosciante sulle persone in un periodo di crisi crescente. Uno spazio deve essere dato alla riflessione sul fatto che molti, in questo periodo, ricordano persone care che non ci sono più.

Occorre quindi abbandonare l'idea che sia necessario essere felici, molto più importante puntare a goderci il momento, non crearci aspettative, in questo modo potremo goderci ogni singolo istante. Ragionare sulle nostre sensazioni e sui motivi per cui si generano problemi preoccupazioni o malinconie che non sono certo diversi dal resto dell'anno, resta una buona strategia. Mantenere le nostre abitudini per quanto riguarda i ritmi quotidiani programmando anche quelli che sono gli eventuali acquisti o preparazioni relative ai festeggiamenti. Ricordare che spendere eccessivamente non significa essere felici o costruire buone esperienze, anzi, in tal caso si possono generare rimorsi e sensi di colpa. Infine, fare qualcosa per chi sta peggio e vederlo sorridere ci restituisce una buona quota di energia positiva e costituisce un'esperienza sempre nuova.

*Psicologo-Psicoterapeuta

m.

ausilia-zucchella@libero.it

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