Salute

Quando la ricerca scongiura il rischio di perdere la vista

Dagli studiosi di Dompé una soluzione terapeutica per i pazienti affetti da cheratite neurotrofica

Viviana Persiani

Oggi, 28 febbraio, si celebra la Giornata Mondiale delle Malattie Rare, per rendere omaggio a coloro che convivono con una malattia ancora senza cura. La sfida, però, è anche quella abbracciata dai ricercatori che, spesso, riescono a uscire vittoriosi con la tanto attesa terapia. È stata salutata di recente, con entusiasmo, la scoperta dell'efficacia del cenegermin per il trattamento della cheratite neurotrofica moderata o grave, una malattia rara che può portare alla perdita della vista, ma ancor più l'entrata in commercio anche in Italia del farmaco Oxervate®, messo a punto dai laboratori di ricerca dell'azienda biofarmaceutica italiana Dompé che, partendo dalla scoperta del Nerve Growth Factor, il Fattore di crescita nervoso (NGF) - avvenuta qualche anno fa grazie alle ricerche di Rita Levi Montalcini - hanno elaborato la soluzione terapeutica in gocce oculari per ripristinare i normali processi di guarigione dell'occhio e riparare il danno della cornea.

«Una ricerca Made in italy che ha permesso di dare una soluzione terapeutica a pazienti affetti da cheratite neurotrofica che prima non avevano speranza di cura - ha commentato Eugenio Aringhieri, amministratore delegato di Dompé - : un viaggio complesso ed entusiasmante, che consideriamo appena iniziato. Faremo di tutto, infatti, per esplorare le potenzialità che questo farmaco ha anche in altre patologie a carico dell'occhio. Attualmente il farmaco è disponibile per i pazienti europei, ma lo sarà presto anche in altre geografie, come negli Usa».

Ma cos'è la cheratite neurotrofica? Si tratta di una malattia degenerativa dell'occhio che, nelle forme gravi, colpisce una persona su 5mila al mondo e, se in alcuni casi è monolaterale, può manifestarsi anche in entrambi gli occhi provocando assenza di senbibilità alla cornea.

La ricerca Dompé è intervenuta sfruttando la fisiologica innervazione della cornea, mirando al recupero della giusta risposta nervosa per poter riattivare le condizioni ideali di un occhio vedente e mantenere l'integrità della lente più potente dell'apparato visivo. Qual è stato l'iter che ha portato i ricercatori Dompé alla scoperta?

Gli studiosi hanno compreso, dopo anni di studi scientifici, l'importanza del NGF in oftalmologia, una proteina solubile che stimola la crescita, il mantenimento e la sopravvivenza dei neuroni.

Dompé, che concentra il suo impegno nello sviluppo di soluzioni terapeutiche innovative per malattie con bisogni terapeutici ancora insoddisfatti, come nell'area diabete, del trapianto di organi, dell'oncologia e dell'oftalmologia, ha messo a punto la variante ricombinante umana di NGF, l'rhNGF.

La mission era quella di individuare un possibile trattamento per la cheratite neurotrofica, patologia rara e ancora orfana di cura, ma anche di altre malattie dell'occhio, tra le quali la retinite pigmentosa e il dry eye (o «sindrome dell'occhio secco»).

Oxervate® è indicato anche per ristabilire l'innervazione dell'area corneale che può essere compromessa anche da interventi chirurgici, infezioni erpetiche, traumi, ustioni, e a consentire un recupero della funzione visiva, in attesa anche di un possibile utilizzo per il trattamento del glaucoma.

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