Salute

Quindici casi in due mesi: la sifilide spaventa Cagliari

A Cagliari numeri preoccupanti per i casi di sifilide registrati dalla Asl: da inizio anno sono 31 contro i 9 dell'anno scorso

Quindici casi in due mesi: la sifilide spaventa Cagliari

La sifilide. Una malattia che sembrava dimenticata ma che torna a far paura. Basta guardare i dati che arrivano da Cagliari, dove sono stati registrati ben 15 casi soltanto negli ultimi due mesi. Circa il doppio rispetto ai dati dell'intero anno (31 casi) e oltre quelli registrati in tutto il 2015 (9 casi). Un picco mai registrato prima, secondo il Centro per le malattie sessualmente trasmissibili della Asl locale.

I 15 pazienti che si sono presentati negli ambulatori hanno contratto la malattia per rapporti orali non protetti: sono giovani uomini (tra i 20 e i 40 anni) e più della metà hanno dichiarato di avere contratto l’infezione attraverso rapporti omosessuali. "Si tratta di una malattia molto contagiosa ed è facilmente trasmissibile con tutti i tipi di rapporti non protetti", dice Nazareno Pacifico, direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari, "Questo è un punto fondamentale: è un problema che interessa sia chi ha rapporti eterosessuali sia omosessuali non protetti e, in particolar modo, occasionali. I dati parlano chiaro: aumentano le malattie sessualmente trasmissibili e si abbassa l’età dei pazienti: in particolare sono i giovani e i giovanissimi a esserne colpiti. È importante diffondere una corretta informazione sanitaria in particolare tra i giovani perchè le malattie trasmissibili sessualmente non devono essere sottovalutate e possono essere tranquillamente prevenute".

La sifilide, spiega il professor Franco Rongioletti, direttore della Clinica Dermatologica, "è provocata da un batterio chiamato Treponema pallidum che provoca una malattia dapprima localizzata nel punto in cui il batterio penetra e che tende poi a diffondersi a tutto l’organismo". La malattia si sviluppa generalmente in due fasi. Nelle prime settimane dopo il contagio, compare un’ulcera non dolorosa nei genitali o nella bocca. Dopo qualche mese compaiono macchie generalmente sul palmo delle mani, su piedi, tronco, regione anale, genitali e bocca.

Talvolta il tutto è accompagnato da febbre, stanchezza e dimagrimento, ingrossamento delle ghiandole linfatiche, dolori alle articolazioni, disturbi alla vista, in qualche caso perdita di capelli".

Commenti