Salute

Il regno della salmonella non è il wc ma la spugnetta

La casa è un ricettacolo di batteri. E si annidano dove meno ce l'aspettiamo

Il regno della salmonella non è il wc ma la spugnetta

Salmonella, virus dell'influenza, clostridium. E poi ancora batteri a trasmissione fecorale, acari, stafilococco ed E.coli. Sono i principali nemici della salute nascosti in casa. Si annidano in bagno, in cucina, sui tappeti. Ma trovano terreno fertile anche in oggetti di uso comune, dalla spugnetta dei piatti agli interruttori della luce. La loro presenza è stata provata da numerose ricerche scientifiche che dimostrano come proprio gli appartamenti possano essere considerati vere e proprie bombe batteriologiche. «Tutti noi viviamo in un mondo pieno di batteri, quindi qualunque luogo può essere considerato potenzialmente a rischio conferma Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università degli studi di Milano -. Anche le abitazioni eccessivamente pulite possono rappresentare un pericolo per la salute perché sono più facilmente attaccabili dagli agenti patogeni. Proprio come accade nei reparti più isolati degli ospedali».

I top

I luoghi in assoluto più a rischio sono la cucina e il bagno. «La maggior parte dei batteri presenti in casa sono a trasmissione fecorale prosegue l'esperto -, quindi possono derivare dagli alimenti che entrano in contatto con la cucina, come per esempio la carne che è proprio uno dei veicoli principali della loro diffusione. La trasmissione può essere determinata anche dal contatto casuale, come succede quando si usa un coltello per tagliare un alimento contaminato e poi lo si ripone altrove, permettendo ai batteri di essere trasportati con facilità». Diversi studi hanno permesso di scoprire che gli agenti patogeni vivono anche su oggetti di uso quotidiano, dove hanno la possibilità di proliferare indisturbati.

Uno dei più a rischio è la spugnetta con la quale si lavano i piatti. Proprio qui un gruppo di ricercatori dell'università dell'Arizona ha trovato tracce di salmonella nel dieci per cento dei casi, con una percentuale di batteri del 400 per cento più alta rispetto a quella che caratterizza i wc. Molto a rischio, restando in cucina, è anche il tagliere. I piccoli solchi creati dal coltello diventano infatti l'habitat ideale per moltissimi microrganismi, e infatti proprio su questo oggetto i batteri sono mediamente il 200 per cento in più rispetto a quelli presenti nel wc.

«Ci sono molti altri oggetti presenti in casa con queste caratteristiche prosegue il medico -. Per esempio le maniglie delle porte, che sono toccate da moltissime persone, le cornette dei telefoni fissi e gli interruttori della luce. Questo perché proprio le mani rappresentano la più frequente via di trasmissione degli agenti patogeni». E così si scopre che all'interno della propria casa bisogna fare attenzione alle stoviglie, agli strofinacci e alle posate. Ma anche alla lavatrice. In questo caso il problema potrebbe essere causato dalla biancheria intima che ci finisce dentro: potenzialmente è in grado di trasferire all'interno dell'elettrodomestico qualcosa come cento milioni di batteri. Il dito è puntato anche contro gli asciugamani: sono caldi e umidi e proprio per questo rappresentano la casa ideale per moltissimi patogeni.

Stesso discorso per lo spazzolino da denti: uno studio della New York University ha scoperto che quando si tira lo sciacquone del wc, le particelle d'acqua contaminata dai batteri possono fluttuare nell'aria fino a sei metri di distanza. Finendo proprio sull'oggetto destinato a entrare in contatto con la bocca.

Le tre zone

Infine molta attenzione deve essere riposta sul rubinetto, in particolare sulle manopole per aprirlo. Quello della cucina è il più contaminato della casa, presenta infatti una quota di batteri molto superiore rispetto a quella registrata su quello del bagno. «Su tutti questi oggetti di uso comune è facile rintracciare salmonella, clostridium, batteri responsabili delle principali malattie respiratorie e virus dell'influenza prosegue Pregliasco -. Per difendersi bisogna adottare lo stesso metodo usato negli ospedali. E cioè dividere la casa in tre zone: a basso, medio e alto rischio. Nella prima possono essere inclusi cantina, soffitta, ripostiglio e zone esterne come balconi e porticati: andrebbero puliti a fondo una volta al mese. La zona a medio rischio comprende invece camera da letto e soggiorno: la pulizia qui deve essere settimanale o al massimo bisettimanale. Infine c'è l'area ad alto rischio che riguarda bagno e cucina: le pulizie vanno fatte quotidianamente o al massimo ogni tre giorni».

Il metodo migliore per eliminare i germi? Usare acqua e detergente.

Perché solo il movimento meccanico dello sfregamento è in grado di uccidere la maggior parte dei batteri.

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