Salute

Sclerosi multipla e gestanti Quali soluzioni terapeutiche

Il documento sulla sostituibilità dei farmaci della Società italiana di neurologia. Parla la prof. Amato

Michela Traina

Definirla esperienza straordinaria è troppo limitante: la maternità per le donne è davvero un miracolo. Maria Pia Amato, ordinario del Dipartimento di Neuroscienze Psicologia Area del Farmaco e Salute del Bambino (Neurofarba) dell'Università degli Studi di Firenze, spiega che la Sclerosi Multipla è una malattia che colpisce soprattutto le donne: oggi i 2 terzi delle persone colpite sono giovani donne, in età fertile.

Come conciliare, dunque, la terapia farmacologica per la SM con il desiderio di maternità? «È fondamentale che i farmaci per la cura della SM, una malattia di tipo autoimmunitario che colpisce il sistema nervoso centrale, garantiscano la sicurezza, sia per la madre sia per il nascituro. Sulla base di recenti studi effettuati su 7mila donne in stato interessante che utilizzavano Glatiramer Acetato o Copaxone di Teva come terapia immumodulante indicata per la sclerosi multipla, la Farmacovigilanza ha autorizzato la rimozione, dalle controindicazioni riportate sul foglietto illustrativo, della voce che sconsiglia l'utilizzo in caso di gravidanza».

Da quando è scaduto il brevetto del farmaco brand, sul mercato è stata immessa una serie di generici o equivalenti. «Nel caso del Copaxone, però, occorre fare molta attenzione. Poiché si tratta di un polipeptide complesso, la molecole definita equivalente sarà simile, ma non identica al farmaco non biologico complesso, NBCD: il Copaxone, dunque, non è automaticamente sostituibile».

Di certo, il medico deve garantire una continuità terapeutica alla paziente e non è per nulla semplice sostituire un farmaco: specialmente a chi è abituato a utilizzare la dose di 40 mg trisettimanale di Copaxone, non esistendo una evidenza scientifica sull'efficacia dell'equivalente, il neurologo dovrebbe prescrivere il farmaco brand, senza farsi condizionare da quelle che sono definite come «decisioni amministrative», volte al risparmio. La scelta del farmaco da prescrivere è demandata al neurologo e la sostituibilità non è per nulla automatica. Sono numerose le soluzioni terapeutiche per la gestione della SM ed è interessante sapere che, in caso di gravidanza, il Glatiramer Acetato potrebbe essere somministrato proprio come «farmaco ponte», da preferire a quelli che, invece, sono controindicati in caso di stato interessante.

Come Paola Zampini, malata di SM e madre di due bimbi, uno di 4 anni e il secondo di 5 mesi: «Quando sono rimasta incinta del mio primo figlio ho dovuto interrompere la terapia con la molecole che il mio neurologo mi aveva prescritto. Per la seconda gravidanza, invece, ho utilizzato il Copaxone 40 mg, utilizzandolo proprio come ponte: essendo il farmaco privo di effetti collaterali per le donne incinte non ho avuto ripercussioni sulla mia condizione Ho vissuto una bella gravidanza e ho partorito in modo naturale». Il gruppo di studio della Sin (Società italiana di neurologia) ha pubblicato un documento sulla sostituibilità dei farmaci: http://www.neuro.it/web/eventi/NEURO/gruppi.

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