Salute

Il segreto per evitare il «buco nero» è alzarsi presto la mattina

L'abitudine aiuta soprattutto le donne, più colpite rispetto ai maschi

Un vecchio detto popolare sostiene che il mattino abbia l'oro in bocca. E che svegliarsi presto aumenti la produttività della propria giornata. Adesso una nuova ricerca dimostra che questa abitudine, soprattutto fra le donne, può ridurre anche il rischio di sviluppare la depressione. Lo studio è stato condotto da un pool di ricercatori dell'università del Colorado Boulder e del Brigham and women's hospital di Boston.

Gli scienziati hanno seguito per quattro anni 32mila signore con un'età media di 55 anni. Così hanno scoperto che le più mattiniere mostravano meno fattori di rischio rispetto a quelle che restavano più tempo sotto le coperte. A metterle al sicuro non sarebbero tanto i fattori ambientali o lo stile di vita, quanto invece l'esposizione alla luce del sole. Questa condizione sarebbe in grado di diminuire il rischio depressione in una percentuale compresa fra 12 e 17 per cento. La ricerca ha rivelato che chi dorme meno ha anche meno probabilità di diventare fumatore e di avere abitudini di sonno non regolari.

Non è la prima volta che uno studio dimostra il legame fra luce e salute mentale. In passato è stato messo in evidenza come confondere i normali cicli chiaro e scuro, dormendo durante il giorno e rimanendo svegli di notte con la luce artificiale, possa disturbare il metabolismo del corpo. Altre ricerche hanno permesso di scoprire l'esistenza del cosiddetto disturbo affettivo stagionale il blues invernale che nei mesi più freddi e bui porta a sviluppare più facilmente sentimenti di tristezza e disperazione. A giocare un ruolo di primo piano è la serotonina, un neurotrasmettitore presente nel cervello fondamentale per la regolazione dell'umore. La scienza ha dimostrato che la sua quantità aumenta nei giorni di sole e questo favorisce migliori stati d'animo, sentimenti di soddisfazione e sensazioni di calma. Ecco perché chi si sveglia prima, e quindi gode di più ore di luce naturale, corre meno rischi di depressione.

Ma cosa succede ai nottambuli? Secondo gli esperti, chi ha l'abitudine di addormentarsi tardi non è soggetto a rischi maggiori.

Circa il 20 % degli adulti possono essere classificati come gufi.

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