Salute

Tutte le false credenze sull’Aids

Oggi si celebra la Giornata Mondiale contro l’Aids. Il Sistema Sanitario Nazionale dichiara che i casi di Aids dagli anni 80 ad oggi sono in continuo aumento in Italia. Attorno a questa malattia aleggiano tante false credenze che diffondono una scorretta informazione sull’argomento

Tutte le false credenze sull’Aids

La Giornata Mondiale contro l’Aids si celebra dal 1988 ogni 1° Dicembre. Il nome Aids è un acronimo che sta per Acquired Immune Deficiency Sindrome ossia Sindrome da Immunodeficienza Acquisita.

È una malattia che colpisce il nostro sistema immunitario che risulta gradualmente debilitato perché molto sensibile alle infezioni esterne. Il Ministero della Salute dichiara che nel 2017 sono state circa 3443 le nuove diagnosi di infezione da Hiv, pari a 5, 7 nuovi casi per 10.000 residenti.

Numerose sono le fake news che aleggiano attorno a questa malattia e che rischiano di diffondere una cattiva informazione soprattutto per le nuove generazioni: Ecco le principali false credenze sull’Aids:

Falsa credenza 1: Non ho sintomi, quindi non posso avere l’Aids. Le infezioni da clamydia, trichomonas, epatiti B e C, sifilide, gonorrea, Hiv, herpes genitale e Papilloma virus possono essere presenti in una persona anche senza provocare alcun sintomo. Rimangono così nascoste sia a chi ne è affetto, che al relativo partner. Questo tipo di infezioni, infatti, non danno alcun segnale di sé. Una persona può aver contratto un'infezione per via sessuale senza manifestare secrezioni anomale dai genitali, ulcerazioni o piccole escrescenze su di essi. È importante avere sempre rapporti sessuali protetti e non fidarsi dell’apparente buono stato di salute proprio o del partner.

Falsa credenza 2: Ormai non ci si ammala più di Aids. Da qualche anno, i media parlano poco o in maniera sbagliata dell’Aids. Si è diffusa così la falsa credenza che nessuno si ammali più di Aids. Eppure i dati confermano che l’Hiv è molto diffuso in Italia. Si trasmette principalmente attraverso rapporti sessuali (sia etero che omosessuali) non protetti. Infatti, i tempi in cui l'Aids era dovuto allo scambio di siringhe tra tossicodipendenti è finito (erano gli anni '80 è90). Oggi il vero rischio si corre quando si ha un rapporto sessuale senza usare il preservativo.

Falsa credenza 3: L’hiv è difficile da diagnosticare. Prima di sviluppare i sintomi dell'Aids, una persona sieropositiva rimane asintomatica per molti anni. Per questo molti che sono sieropositivi, non hanno ancora scoperto di esserlo perché non hanno fatto un test per l'Hiv. Il test si effettua attraverso un normale prelievo di sangue. Per eseguire il test, nelle strutture pubbliche, non serve ricetta medica. Il test è gratuito e anonimo. Il Sistema sanitario nazionale, per le persone positive al test Hiv, prevede un'assistenza medica gratuita e una tempestiva terapia farmacologica.

Falsa credenza 4: l’Hiv è un problema solo degli omosessuali. Dalla metà degli anni '80 a oggi i casi di infezione da Hiv trasmessi attraverso rapporti eterosessuali sono notevolmente aumentati. Il virus è un problema di sanità pubblica che deve riguarda ogni singolo individuo, soprattutto i giovani. Ancora oggi, purtroppo, molte persone pensano che l’infezione da Hiv riguardi quasi esclusivamente gli uomini che fanno sesso con uomini, i tossicodipendenti e chi fa sesso con partner occasionali o con molti partner.

I dati italiani mostrano che la realtà è diversa.

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