Salute

Usa nel panico: torna il morbillo

Negli Stati Uniti si stanno registrando alcune epidemie di morbillo: i casi dall’inizio dell’anno sono stati poco meno di 400 e i focolai sono in 15 stati

Usa nel panico: torna il morbillo

Riappare il morbillo negli Stati Uniti. Come riporta Adnkronos, sono stati segnalati 387 casi della malattia esantematica in 15 stati americani nei primi tre mesi del 2019. A raccogliere i dati sono stati i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie.

Si tratta quasi di un record dal 2000 - anno in cui il morbillo si credeva debellato. In realtà per tutto il 2014 - l'annus horribilis per la malattia - ci sono stati 667 contagi, meno del doppio di questi primi tre mesi: da qui l'allarme. I contagi sono avvenuti in Arizona, California, Colorado, Connecticut, Georgia, Illinois, Kentucky, Michigan, Missouri, New Hampshire, New Jersey, New York, Oregon, Texas e Washington e le epidemie in corso registrate sono 6, in California (contea di Santa Cruz e Butte), New Jersey, New York (contea di Rockland e New York) e Washington.

Si ritiene che i focolai siano stati provocati da turisti che, di ritorno negli Usa, hanno riportato la malattia da Paesi in cui si stanno verificando delle epidemie, come Israele, Ucraina e Filippine. Ma il contagio avviene anche a causa della mancanza della cosiddetta immunità di gruppo, che solo un’elevata percentuale di persone vaccinate assicura. I vaccini negli Stati Uniti stanno vivendo un periodo di grande diffidenza, in particolare all’interno di alcune comunità religiose.

Nei giorni scorsi, intanto, Rockland ha dichiarato guerra al morbillo. “Non staremo a guardare mentre i bambini della nostra comunità vengono messi a rischio - ha commentato il governatore dello stato Ed Day - Questa è una crisi di salute pubblica ed è ora di dare l’allarme”.

L’epidemia è concentrata nella comunità ebraica ultra-ortodossa, dove gli ispettori sanitari hanno incontrato resistenza alla vaccinazione.

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