Salute

La vita ricomincia a cinquant'anni (dopo la menopausa)

Non ci sono solo vampate e sbalzi di umore: la fine del ciclo mestruale può essere una rinascita Quando sono utili gli ormoni sostitutivi

Maria Sorbi

Sarà pur complicata e un po' difficile da gestire, ma la menopausa è tutt'altro che un capolinea. Anzi, suona sempre più come una rinascita, una seconda vita. Che comincia a 50 anni, esattamente quando, in base ai nuovi parametri sulle aspettative di vita, ne abbiamo di fronte altri trenta da giocarci (si spera) in buona forma. Quindi d'accordo le vampate, d'accordo gli sbalzi d'umore, la convivenza forzata con l'aumento del peso e qualche fastidio nelle parti intime, ma l'approccio verso la menopausa sta cambiando sia dal punto di vista medico sia dal punto di vista psicologico e sociale.

Unica regola da seguire per guardare il lato positivo della fine dell'età fertile è infrangere i tabù. Tradotto in parole semplici: non vergognarsi, parlarne liberamente così come si fa per ciclo mestruale o gravidanze. Solo affrontando per tempo i problemi e raccontando ai medici i propri disturbi si può stare meglio senza grossi sforzi. Eppure solo tre donne su dieci ammettono con la ginecologa di avere dei disagi, a cominciare dall'incontinenza, numero uno fra i tabù. La maggior parte preferisce farne segreto e, piuttosto che ammettere perdite e corse irrefrenabili in bagno, preferisce rinunciare a viaggi e a troppe ore fuori casa.

L'ORCA ASSASSINA

E se l'ultima tempesta (ormonale) perfetta non fosse solo una grana ma un privilegio? A lanciare la provocazione, nel suo libro intitolato «Menopausa, più vita» è la giornalista Elena Mora che, sull'argomento, ribalta le classiche prospettive e racconta la teoria delle orche assassine, gli unici essere viventi, assieme alle donne, a interrompere il loro ciclo fertile per entrare «in pausa». «Le orche assassine - spiega - hanno un'organizzazione sociale molto strutturata.

Gli scienziati hanno studiato che, interrotta l'età fertile, sono più disposte ad aiutare le figlie con i loro piccoli e l'intera comunità nella ricerca di cibo. Perché questo paragone? Perché anche le donne in menopausa dovrebbero cominciare a considerarsi una risorsa per migliorare la specie e la società: possono mettere la loro esperienza a disposizione degli altri. E contemporaneamente pensare un po' di più a se stesse: grazie al calo ormonale sono meno portate a fare le mamme, le partner e magari è la volta buona che inizino a concentrarsi più su di sé». E se i medici sostengono che una donna in menopausa diventi ormonalmente «invisibile» agli occhi di un uomo, Elena Mora risponde ribaltando le carte in tavola: «Essere invisibili in fondo è un super potere, sfruttiamolo in quanto tale».

LA TERAPIA SOSTITUTIVA

I metodi per attutire gli effetti collaterali della menopausa sono numerosi. Ma anziché curare il singolo sintomo (dolore articolare, secchezza vaginale, insonnia, tachicardia, sudorazione), molti ginecologi sostengono che la soluzione sia semplicemente nascosta negli ormoni. Da qui un filone di medici sempre più ampio che consiglia alle pazienti over 50 la terapia ormonale sostitutiva, fino a pochi anni fa considerata pericolosa per il rischio di formazione di tumori ma sdoganata (a cavallo della menopausa) dagli ultimi studi. «È stato dimostrato - sostiene la ginecologa Alessandra Graziottin, direttore del centro di ginecologia del San Raffaele di Milano - che la terapia sostitutiva è amica del cuore femminile e non aumenta la probabilità di essere colpite da tumore al seno né da altre neoplasie, purché la si inizi subito dopo la menopausa». Di cosa si tratta? È un trattamento farmacologico a base di ormoni, estrogeni da soli o associati a progestinici, che vanno a compensare quel vuoto dovuto al calo di ormoni prodotti dall'organismo. E che, oltre a combattere tutti i disturbi legati alla fine del ciclo mestruale, ritarda l'invecchiamento dell'apparato genitale e del corpo in generale. Ad esempio, lascia intatto il desiderio sessuale e quel «profumo di donna» che solo gli ormoni possono provocare. E poi protegge dalla secchezza vaginale, dal dolore ai rapporti sessuali, dalle cistiti e dalla depressione. Ovviamente va consigliata caso per caso.

SPORT E CIBI SANI

Oltre alla terapia ormonale ci sono altri due alleati per alleviare i disturbi della menopausa: sport e cibo. Senza esagerare, ma una passeggiata, a passo veloce, di circa 20-30 minuti al giorno potrà essere utile per contrastare stress, osteoporosi e dolori muscolari. Così come una nuotata in piscina o un paio di sessioni di yoga alla settimana. Contro l'aumento del peso e per alleggerire la rivoluzione metabolica, sono consigliati alimenti ricchi in calcio e vitamina D, utili per prevenire l'osteoporosi.

Evitare zuccheri e spuntini troppo frequenti.

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