Cronache

Sampdoria-Inter sabato 30

«Io e Stefano siamo ignoranti, ci mettiamo in disparte». Sorride e non lesina battute Rino Foschi che si siede nell’ultima fila della sala stampa di villa Rostan con Capozzucca lasciando ad Alessandro Zarbano la presentazione di Papastathopulos. Il ventenne difensore greco prelevato dall’Aek ha il viso stravolto da un lungo viaggio da Atene a Monaco, fino a Roma e quindi a Genova. Ha persino perso i bagagli, ma la stanchezza del giocatore è cancellata dall’inglese fluente dell’amministratore delegato rossoblù che traduce tutto e pure qualcosa di più. Papastathopoulos verrà affiancato da un insegnante di italiano ma sul calcio ha le idee chiare: «Voglio andare ai prossimi mondiali in Sudafrica con la mia nazionale». E infatti il ct greco Rehagel lo ha già convocato per un’amichevole in Slovacchia fra dieci giorni. Del Genoa con cui ha firmato un contratto di 4 anni conosce Criscito e Olivera, ma sa che qui il derby con la Samp è sentito: «Non ho paura, a questo tipo di gare sono abituato perché ad Atene fra Aek e Panathinaikos o con l’Olympiakos non si scherza». La volontà del calciatore è di avere sulla maglia rossoblù il nome Sokratis, perché il cognome Papastathopulos riconosce lui stesso essere troppo lungo e complicato. Anche il suo procuratore è presente e se lo mangia con gli occhi. D’altronde pochi giorni fa aveva detto: «È forte e può diventare il nuovo Cannavaro, anzi lui è un po’ più alto». Zarbano getta acqua sul fuoco dopo che lo stesso “Papa” si era schernito. «Sono qui per imparare, so che il calcio italiano è difficile. Ma sono pronto e non temo di giocare in una difesa a tre». Infine un saluto in italiano: «Forza Genoa, ciao». Poi tocca a Foschi fare un mini punto di mercato dopo che Gasperini mercoledì dopo l’amichevole con l’Acqui vinta 8-0 con il ritorno al gol di Figueroa aveva detto: «So che la società è attenta a quanto succede, ma io sono contento di come stiamo lavorando. Forse dobbiamo ancora cercare qualcosa sulla corsia sinistra di centrocampo». E il direttore sportivo sorride: «Sappiamo quello che dobbiamo fare, ma nomi non ne faccio. Fino al’ultimo giorno cerchereme di lavorare per miglioare ancora questo gruppo».

Intanto Pegolo andrà al Parma.

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