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Sanità, il Centro-sud fa saltare i conti "Effetti devastanti"

Il disavanzo strutturale in Italia è di 4 miliardi di euro, mentre quello delle regioni meridionali è di 3,2 miliardi (84% del totale). Il ministero: "Viva preoccupazione". Il governo commissaria Campania e Molise

Sanità, il Centro-sud 
fa saltare i conti 
"Effetti devastanti"

Roma - L’andamento delle spesa sanitaria nelle regioni del centro-sud potrà avere un "effetto devastante nel 2010". È quanto si legge in un documento riservato del ministero del Welfare di cui l’Ansa è entrata in possesso. Anche in base a questi dati, il Consiglio dei ministri ha oggi deciso di commissariare il sistema sanitario di Campania e Molise.

Un disavanzo strutturale preoccupante Il disavanzo strutturale, si legge nel testo che rielabora i dati del monitoraggio 2008 della Corte dei Conti (al netto delle coperture dei cosiddetti "Conti economici" e delle maggiori coperture 2008), in Italia è pari a circa 4 miliardi di euro (3.915,5 milioni) e i "disavanzi delle regioni del Centro-Sud, Lazio compreso, sono di 3,2 miliardi", l’83,39% del totale. "La situazione esposta dalla Corte dei Conti - si legge nel testo - nel Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2008, desta non poche preoccupazioni. Si riscontra infatti nel monitoraggio 2008 (senza coperture incluse nei Conti economici e maggiori coperture 2008) che i disavanzi delle Regioni del centro Sud (Lazio compreso) sono di 3.265,3 miliardi, pari all’83,39% e che nell’Italia del Sud emergono preoccupanti situazioni escluse dai piani di rientro, come la Calabria (159,7 milioni di euro) e la Puglia (211,6 milioni di euro) (entrambe, tra l’altro, interessate da indagini giudiziarie su presunto malaffare in sanità). Si teme comunque che i disavanzi emergenti siano largamente per difetto".

Situazioni critiche nel Nord Inoltre si riscontra che "nell’Italia del Nord (seppur coperti in modo programmato e da fiscalità e da manovre di bilancio regionale) si presentano situazioni che (se non corrette) possono diventare critiche come quella del Piemonte (-363 milioni) e del Veneto (-201,2 milioni). Il dato - si evidenzia - assume dimensioni preoccupanti non solo come entità della spesa, ma anche come dinamica che procede, negli ultimi anni a ritmi dal 4% al 6% a seconda delle realtà Regionali, di gran lunga al di sopra dell’inflazione e del Pil. Tale effetto può essere devastante nel 2010 in presenza di un netto calo incrementale delle risorse destinate alla sanità (finanziamento ordinario corrente, anno 2009 102.683 milioni, anno 2010 103.

945 milioni) conseguenti alla nota grave crisi generale".

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