Roma

Santa Cecilia Pappano porta il mare in tournée europea

Dopo i concerti romani (oggi, lunedì e martedì) porterà in tournée (Bratislava e Vienna) lo stesso programma che gira attorno al tema del «mare». È un tipico programma da tournée, perché dà modo alle grandi orchestre di far sentire di quali preziose trame timbriche sono capaci, quale compattezza e morbidezza di suono sanno raggiungere e, nello stesso tempo, fanno risaltare le diverse famiglie strumentali e le rispettive prime parti. Ma un simile programma può anche voler dire che Pappano, da tre anni a Roma, sa di aver portato ad una bella maturità la sua orchestra. A onor del vero a Vienna c’era già stato due anni fa, nella stessa Sala d’oro del Musikverein; Bratislava è invece una meta nuova. Dunque un programma musicale che ha come soggetto il mare, e che Pappano apre coi Quattro interludi marini da Peter Grimes di Benjamin Britten. Nel mezzo del programma, il mare per antonomasia, La mer di Claude Debussy, «tre schizzi sinfonici» intitolati: Dall’alba a mezzogiorno sul mare, Giochi d’onde, Dialogo del vento e del mare. Sia Britten che Debussy, detto per inciso, non hanno mai fatto mistero della loro passione per il mare. Britten dichiarò: «Ho trascorso quasi tutta la vita a contatto col mare. La casa dei miei genitori a Lowestoft s’affacciava sul mare, e gli anni della mia fanciullezza sono attraversati dalle furiose tempeste che a volte spingevano le navi sulla nostra costa e smangiavano interi tratti dei vicini scogli»; e Debussy, addirittura, in gioventù, pensò di fare il marinaio. Per l’intera seconda parte del concerto, la suite sinfonica da Shéhérazade di Nicolaj Rimskij-Korsakov, il cui protagonista è un marinaio, Sinbad, che fa il paio con Peter Grimes, il pescatore di Britten.


Prendendo a prestito il titolo di una celebre ouverture di Mendelssohn, non ci resta che augurare a Pappano e all'Orchestra di Santa Cecilia: «Mare calmo e viaggio felice» in Europa.

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