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Santanché a La Zanzara: "La Marcegaglia? E' un Prodi in gonnella, nuoce al Paese"

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio attacca il presidente di Confindustria. "E' alla fine del suo mandato e iniza a guardarsi intorno. Magari vuole essere il prossimo premier...". E sul manifesto presentato dagli industriali: "La Marcegaglia pensasse al record di infortuni sul lavoro delle sue aziende". ASCOLTA L'AUDIO

Santanché a La Zanzara: "La Marcegaglia?  
E' un Prodi in gonnella, nuoce al Paese"

Ai microfoni de La Zanzara Daniela Santanché, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, si toglie qualche sassolino dalle scarpe. Alla domanda di Giuseppe Cruciani che le chiede perché Emma Marcegaglia ce l'abbia tanto con il governo risponde: "E' alla fine del suo mandato ed è convinta di poter fare il Prodi in gonnella, magari vuole essere il prossimo presidente del Consiglio".

Cruciani la incalza: "Uno non può criticare il governo senza fare politica?" Il sospetto viene, secondo la Santanché che ricorda come quando Silvio Berlusconi chiese all'attuale presidente di Confindustria di entrare in politica lei rifiutò. "Adesso il mandato sta finendo... magari al centrosinistra dirà di sì".

Per quanto riguarda il manifesto e le proposte economiche e politiche che la Marcegaglia ha fatto al governo in questo momento, la Santanché non vuol sentire ragioni: "Al posto di godere quanto qualcuno ci critica, quando la stampa internazionale ci attacca, bisogna capire che in questo momento dobbiamo salvare il Paese". Del resto, secondo il sottosegretario il presidente di Confindustria farebbe meglio a pensare al "record nelle sue aziende di infortuni sul lavoro e a criticare se stessa", invece di chiedere le dimissioni di Berlusconi.

"Sta facendo un pessimo servizio al paese", conclude, "Perché non parla con gli industriali che vanno a produrre all'estero e mettono la gente sulla strada. Poi ci sono imprenditori e prenditori, quelli che voglio solo prendere". E al giornalista: "Ma lei ne conosce bene uno perché la tessera numero uno del partito democratico...

", insinua riferendosi, come intuisce lo stesso Cruciani, a Carlo De Benedetti.

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