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Saviano: "Bolt, discendente di schiavi africani deportati in Giamaica"

Saviano subissato da critiche per il post radical-chic sugli schiavi giamaicani, scritto per celebrare la vittoria di Usain Bolt

Saviano: "Bolt, discendente di schiavi africani deportati in Giamaica"

Roberto Saviano non riesce ad evitarci la sua retorica radical-chic nemmeno a ferragosto. L’autore di Gomorra ieri, sul suo profilo Facebook, ha commentato così l’ennesima vittoria dell’uomo più veloce del mondo alle Olimpiadi: “Usain Bolt, discendente di schiavi africani deportati in Giamaica nelle piantagioni di canna da zucchero, oggi è (di nuovo) l'uomo più veloce del mondo. Il re sorride e vola ancora”.

Le critiche al post di Saviano

Saviano è stato immediatamente subissato dalle critiche e pare che abbia anche rimosso il commento di un utente che aveva semplicemente scritto:"goditi il ferragosto suvvia". Ma gli altri non stati così teneri e in molti l’hanno accusato di voler strumentalizzare la vittoria di un atleta formidabile come Bolt. “Nero, bianco giallo che sia – gli fa notare qualcuno - siamo di fronte a un grande campione non a un pretesto per fare politica. Celebrate Bolt per la sua impresa non per veicolare le vostre idee politiche che non centrano assolutamente nulla con lo sport”. Un altro provocatoriamente scrive: “Quindi se nel lancio del giavellotto femminile vince la tedesca Christina Obergföll ci fai il pistolotto sulla razza ariana?”.

La replica di Saviano

Ma lui, niente, ormai il pistolotto l’aveva già fatto e spiega nuovamente:“Perché parlare della discendenza di Usain Bolt? Semplice. La schiavitù in Giamaica fu abolita nel 1834, l’indipendenza fu raggiunta solo nel 1962. Praticamente gli antenati più prossimi di Usain Bolt venivano comprati e venduti come animali. Basterebbe questo per parlare di riscatto”. Non pago di questo, Saviano ne approfitta anche per attaccare Trump che “sta portando avanti una politica in cui le comunità afroamericane vengono considerate quasi invasori del loro territorio” e ricorda anche che “in queste ore a Milwaukee è in corso una rivolta dopo che l’ennesimo afroamericano è stato ucciso dalla polizia. Quindi non credo affatto che sia fuori luogo ricordare le origini e la storia di un atleta”.

A questo punto qualcun altro sbotta nuovamente e scrive:“la colpa della schiavitù quindi è di Trump che non vuole la guerra con l'Iran e della polizia americana che non si lascia uccidere da teppisti neri armati, complimenti saviano sei riuscito a farmi stare sulle palle pure Bolt, ma non te potevi fa l'affari tua”.

Infine, c’è anche chi non manca di sottolineare che Bolt"sarà anche discendente degli schiavi, ma dubito il suo conto in banca e conseguentemente lo stile i vita abbia nulla a che vedere”.

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