Economia

Scajola accusa la Fiat: "Cig? E' inopportuna" Borsa, giù il titolo: -5%

Il ministro dello Sviluppo economico contro la decisione del Lingotto di chiudere tutti gli stabilimenti italiani per due settimane: "Non ne  sapevamo nulla. In questo momento rende la vertenza più difficile". Bonanni: "E' un ricatto". Giornata nera in Borsa

Scajola accusa la Fiat: 
"Cig? E' inopportuna" 
Borsa, giù il titolo: -5%

Milano - La decisione di attuare la cassa integrazione da parte della Fiat "non è opportuna e in questo momento rende più difficile questa vertenza". Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Claudio Scajola parlando a SkyTg24 e ricordando che pur avendo contatti continui con la Fiat "non sapevamo che avesse deciso" la Cig. Scajola, in vista del tavolo aperto su Termini Imerese, ha comunque espresso l’augurio "che si possa rannodare il filo".

Tempismo sospetto "Proprio in questi giorni stiamo affrontando la delicata vicenda di Termini Imerese e il piano complessivo della Fiat in Italia. Ecco - ha aggiunto Scajola -, questa rapidità di decisione della Fiat di annunciare già da oggi e di avviare a fine mese la cassa integrazione per tutti gli stabilimenti mi pare una decisione non opportuna. Con la Fiat i nostri contatti sono continui, ma non sapevamo che avesse deciso l'annuncio di ieri. Questo rende tutto più difficile. Mi auguro che si possa riannodare il filo. Ma sicuramente questa decisione non opportuna in questo momento rende più difficile la vertenza".

Gli incentivi Scajola ha parlato della Cig come di "effetto boomerang degli incentivi", ricordando che con la rottamazione così "il mercato è in qualche modo drogato, in modo specifico nell'anno scorso negli ultimi mesi". Così, il ministro ha spiegato che "ci aspettavamo che a gennaio la domanda fosse in forte calo". In questo contesto il ministro non si è nascosto che "la cassa integrazione serve proprio ad adeguare la produzione alla domanda, per mantenere i posti di lavoro e far tornare i conti". Scajola ha quindi ribadito: "Noi stiamo valutando di ripetere gli incentivi non soltanto nel settore dell'auto, ma anche per altri settori per rilanciare i consumi. Non c'é dubbio che gli incentivi sono un fenomeno che turba l'andamento normale del mercato. Tant'è vero che stiamo pensando di farlo per un periodo limitato con cifre meno consistenti per accompagnarlo fino alla cessazione degli incentivi".

Sacconi: "Riannodare dialogo" "Come ho già detto lavoreremo per riannodare il filo del dialogo". Così il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, è tornato a parlare della decisione di Fiat. Al dialogo "sarà dedicato proprio il tavolo di venerdì per cercare di ricostruire un percorso condiviso di crescita del gruppo". Alla domanda dei giornalisti se la decisione di Fiat fosse un ricatto ha risposto: "Abbiamo il compito di ricucire".

Bonanni: "E' un ricatto" La decisione di mettere 30mila lavoratori in cassa integrazione per due settimane tra un incontro e l'altro con il sindacato "é un modo singolare di procedere. Qualcuno lo chiamerebbe un ricatto". Così il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, ha commentato l'annuncio della Fiat alla vigilia dell'incontro del 29 gennaio. "Ci siamo visti prima di Natale - ha detto Bonanni - e abbiamo un incontro il 29. Tra un incontro e l'altro ci fa trovare 30mila cassa integrati. E' un modo singolare, lo ripetiamo, qualcuno lo chiamerebbe un ricatto".

Male il titolo in Borsa Giornata pesante per Fiat a Piazza Affari: il titolo ha perso il 4,86% a 9 euro. Forti gli scambi: nella seduta, negativa per il settore auto in Europa (indice Dj stoxx settoriale -2,5%) e con un calo della della Borsa di Milano di poco inferiore ai due punti percentuali, sono passate di mano 60 milioni di azioni del Lingotto, pari al 5,5% del capitale, tre volte la media quotidiana dell’ultimo mese. Vendite anche su Exor: la controllante ha ceduto il 3,77% a un prezzo di 11,75 euro.

Sul titolo Fiat continuano a pesare le prospettive negative del mercato dell’auto, all’indomani dell’annuncio dello stop della produzione, per due settimane, negli stabilimenti italiani del gruppo.

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