Cronaca locale

Alla Scala La Royal Philharmonic

La cometa della britannica Royal Philharmonic Orchestra torna alla Scala con una luminosa coda di solisti. Il concerto straordinario di questa sera (ore 20) è organizzato dal Fai (Fondo Ambiente Italiano, 02-46761525 ) in collaborazione con le Serate Musicali. Accativante il programma, che inanella un Mozart «francese» con le Variazioni op 33 di Caikovskij e vari brani di Berlioz, Lamento di Didone da Les Troyens incluso, e chiude sul Bolero di Ravel. Sedici minuti di ripresa di un unico tema di 32 battute che arriva dalla kasbak sensuale e insinuante. Ravel lo ripete identico, ma in crescendo sonoro con variazione strumentale, dal mistero all'orgia su un continuum ritmato di tamburi. Non possono non stupire la qualità e quantità dei solisti. A cominciare da Vladimir Spivakov, violinista e direttore nato a Ufa, allievo di Oistrak per l'arco e di Bernstein e Maazel per la direzione. Da noi Spivakov lega il nome soprattutto al complesso da camera da lui fondato nel '79. Sono I solisti di Mosca che si presentano sul sito ufficiale con il loro bravo curriculum in cirillico. Vladimir direttore è anche il solista del concerto K 211 di Mozart. Subito dopo lui tocca a Misha Maiskij, cello solista nelle Variazioni di Caikovskij. Altrettanto strepitosa è la presenza di Anna Caterina Antonacci. Personalità imperativa e superiore, voce calda ed estesa, superba Elisabetta nella recente Stuarda scaligera.

Un concerto davvero «straordinario», uno dei più eclatanti delle ultime stagioni.

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