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Scalata Unipol-Bnl, rinviati a giudizio Consorte e Ricucci

A distanza di oltre sei anni il gup del tribunale capitolino ha rinviato a giudizio quindici persone nell’ambito dell'inchiesta legata al tentativo di scalata della Bnl da parte del "contropatto"

Scalata Unipol-Bnl, rinviati a giudizio Consorte e Ricucci

A distanza di oltre sei anni il gup del tribunale capitolino ha rinviato a giudizio quindici persone nell’ambito dell'inchiesta legata al tentativo di scalata della Bnl da parte del cosiddetto "contropatto". Nel 2005 l’alleanza tra immobiliaristi e finanzieri rastrellò e poi rivendette a Unipol oltre il 27% di Bnl al fine di contrastare gli spagnoli del Bbva. Tra le quindici persone rinviate a processo, a vario titolo per aggiotaggio informativo e manipolativo e ostacolo all’attività di vigilanza, ci sono anche Stefano Ricucci, Giovanni Consorte e Francesco Gaetano Caltagirone.

A processo, il cui inizio davanti alla quinta sezione penale del tribunale di Roma è stato fissato per il prossimo 23 aprile, ci sono anche l’ex governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, gli ex vertici di Unipol, Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti, gli ex vertici di Banca popolare di Lodi, Giampiero Fiorani e Gianfranco Boni, e i membri del cosiddetto "contropatto". E ancora: Danilo Coppola, Stefano Ricucci, Giuseppe Statuto, i fratelli Ettore e Tiberio Lonati, Vito Bonsignore, Giulio Grazioli, Francesco Gaetano Caltagirone e il finanziere Emilio Gnutti

Il gup Giovanni Ariolli ha, invece, ritenuto di dichiarare non luogo a procedere perché il fatto non costituisce reato nei confronti dell’allora presidente del cda di Banca Carige Giovanni Berneschi, dell’allora responsabile della vigilanza di Palazzo Koch Francesco Frasca, dell’allora presidente di Banca Finnat Giampietro Nattino, nonché di Gianluigi Simone e Marco Malvicini, entrambi titolari di azioni della Bnl. Prosciolta anche la Magiste International di Ricucci perché l'illecito amministrativo è estinto per il fallimento della società. Una sanzione pari a 298mila euro è stato, infine, inflitta alla Banca popolare di Lodi (oggi Bpi) che ha patteggiato la pena. Il processo chiamerà in causa anche società e aziende riconducibili a Caltagirone, Coppola e Statuto.

L'inchiesta è partita nel 2005 quando la lotta in atto tra Bbva (appoggiato da Generali e dalla Dorint di Diego Della Valle) e Unipol finisce sotto la lente della procura capitolina. Inizialmente l’inchiesta si è concentrata sul ruolo avuto dalle autorità di vigilanza, a partire dall’iter autorizzativo di Bankitalia all’opa di Unipol. Le indagini hanno portato le Fiamme Gialle a ricostruire i movimenti del capitale di Bnl tra la fine del 2003 e il 31 maggio del 2005.

Secondo i magistrati, le operazioni effettuate nel corso della scalata avrebbero fruttato plusvalenze milionarie imputabili in gran parte ai membri del "contropatto".

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