Cronache

La scelta del Cardinale Un salmo per dare il benvenuto al Patriarca

«Rallegrati Gerusalemme!» recita un famoso salmo della Bibbia. È proprio con queste parole che è stato dato il benvenuto al Patriarca di Gerusalemme, Sua Beatitudine Mons. Fouad Twal, da ieri in visita a Genova su invito del Card. Angelo Bagnasco e dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme cui il Patriarca è Gran Priore. «Genova si rallegra - ha spiegato il Card. Bagnasco - perché la visita del Patriarca rinsalda i rapporti d'affetto per la terra di Gesù che egli come pastore custodisce».
L'attenzione in merito alla visita di Fouad Twal è ovviamente incentrata sulla situazione della Terra Santa. Tuttavia durante la cena il Patriarca cattolico non ha voluto sbilanciarsi, rimandando alla sua conferenza nella Cattedrale di San Lorenzo insieme a Mons. Doldi.
La cena, svoltasi all'Hotel Bristol in via Venti XX in un clima sereno, anche se formale e attento all'etichetta, ha visto partecipi un centinaio di persone, tra dame e cavalieri dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro, Autorità civili e religiose (ben tre i Vescovi presenti oltre al Card. Bagnasco: mons. Tanasini, mons. Lupi e mons. Palletti) e rappresentanti del mondo economico e giornalistico locale. È stata occasione per ricordare i legami che sussistono fin da epoca antichissima tra Genova, la Liguria e la Terra Santa: non solo per le vicende narrate da Caffaro di Caschifellone nei suoi Annali (Storia della presa di Almeria e Tortosa e la Liberazione delle città d'oriente tra il 1099 e il 1163) ma anche per eventi più recenti, quale la ricostituzione del patriarcato da parte di Pio IX nel 1847, che vide come primi patriarchi proprio dei personaggi liguri. Attualmente le Dame e i Cavalieri dell'Ordine presenti nel mondo sono circa ventiduemila.
Inoltre è da ricordare che Papa Benedetto XV, genovese, fu anch'egli Gran Maestro dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro durante l'intero pontificato. Ordine a cui appartengono anche il Cardinal Bagnasco e diversi prelati della Curia Genovese (tra cui mons. Doldi incaricato di relazionare sull'ultima visita di Papa Benedetto XVI in Palestina).
Come ha ricordato durante la cena Silvestro Vecchio, Luogotenente dell'Ordine per l'Italia Settentrionale, l'Ordine ha tra i suoi scopi quello di garantire la presenza cristiana in Terra Santa, ma soprattutto si è assunto l'impegno di mantenervi attivi vari centri di formazione della cultura (Scuole patriarcali e borse di studio per un totale di circa 19 mila studenti ad oggi). E questo per creare l'abitudine fin dall'infanzia alla coabitazione di più culture in una terra che ormai da troppo tempo non vede la pace.

Una terra che, si sono auspicati tutti i partecipanti della cena, possa davvero tornare a cantare il «Rallegrati Gerusalemme» messianico.

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