Stile

Scervino, dalle algide dive alle eterne ragazze

Ha deciso di fare questo lavoro quando aveva 5 anni. È passata una vita... Ora la svolta social

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Fa lo stilista da una vita ma di lui si sa pochissimo: è timido, riservato e detesta la mondanità. Eppure da qualche tempo a questa parte Ermanno Scervino compare sui social media in continuazione. Le donne più belle del mondo (una su tutte Amal Alamuddin) postano decine di selfie in cui indossano le sue creazioni. Inoltre l'immagine di Nicole Kidman in copertina sul Times con una sua giacche in nappa da guanto rossa è rimbalzata da un Instagram all'altro seguita dalla domanda «Did you get it?» («L'hai presa?») che in genere si pone per cose indispensabili tipo una pillola, la pasta da cucinare, la macchina dal meccanico. Insomma un bel successo che la potente stampa di moda americana attribuisce al passaggio di Scervino dal «ladylike» che poi è lo stile da vera signora al «girly» che significa vestire da ragazza a ogni età. Vero o falso che sia, il marchio ha appena aperto due nuove boutique (a Montecarlo e a Hong Kong) che portano la quota dei monogriffe nel mondo a 60. In più il prossimo settembre verrà lanciata la prima fragranza del brand prodotta con gli stessi standard di qualità stellare della moda.

Lei non sembra tanto un tipo da social media, come mai questa improvvisa visibilità?

«Penso sia perché i miei abiti si vendono molto anche sui social. Sono una nuova realtà con cui bisogna assolutamente fare i conti. Conosco delle persone a Londra che abitano a 300 metri dalla mia boutique, ma preferiscono fare shopping online».

Ma lei metterebbe i fatti suoi su Instagram?

«Personalmente no, me ne guardo bene. Ma i miei vestiti sì. Penso che uno stilista debba comunicare attraverso gli abiti che fa, altrimenti dovrebbe far l'attore o il giornalista. Con internet lo si può fare nel modo più ampio e più veloce possibile anche rimanendo un po' isolati e fuori dal coro come piace a me».

Come ha iniziato a fare questo lavoro?

«L'ho deciso presto, ero un bambino di 5 anni: non ho mai pensato di poter fare altro nella vita. Da Milano dove sono nato son venuto a studiare arte a Firenze e poi ho aperto un negozietto in via Porta Rossa. Facevo e vendevo cose riciclate, assemblate a modo mio, capi fatti a Londra oppure a Ibiza. La prima persona che ha creduto in me professionalmente è stata Carla Fendi. Non dimenticherò mai il giorno in cui è entrata per dirmi che ero bravo ma che sarei dovuto andare a lavorare con lei e le sue sorelle. Loro erano già le Fendi e io ero solo un ragazzo. Ho cominciato così una lunga carriera di consulenze con designer affermati. È stato molto formativo».

Può fare i nomi?

«Posso ma non mi sembra corretto. Collaboravo con la mia creatività alla creatività altrui. Quando sei in secondo piano non ti toccano gli oneri ma nemmeno gli onori».

È vero che la sua prima cliente famosa è stata Dalila Di Lazzaro?

«Siamo amici da sempre, non riesco a pensare a lei come a una cliente. È la donna più bella che io abbia mai visto. Da ragazza toglieva il fiato: un cavallo di razza. Anche adesso non scherza, lo scorrere del tempo e i dolori che ha vissuto le hanno aggiunto intensità».

C'è una donna che non ha vestito e che le piacerebbe vestire?

«Tutte le dive di Hitchoock. Le trovo stupende. Anni fa ai Telegatti ho incontrato Kim Novak, un mito in carne e ossa».

E tra le donne di oggi?

«Beh vesto la più bella, cioè Amal Clooney. Ha un carisma incredibile. Sono convinto che si stia preparando per diventare first lady. È già perfetta per il ruolo, meglio perfino dell'insuperabile Jackie Kennedy».

E di Melania che dice?

«Innegabilmente stupenda anche se non mi sembra molto spontanea».

Tra le giovani attrici c'è qualcuna che le piace in modo particolare?

«Angelina Jolie. L'ho incontrata sul set del film The Camp girato da Zeffirelli con suo padre Jon Voight. Era poco più di una bambina, bellissima, spettacolare. Poi ha fatto di tutto compreso sposare l'uomo più bello del mondo, lasciarlo quando lui ha smesso di essere il sogno della sua vita, avere e adottare dei figli: insomma tante cose. Adesso mi sembra una donna appagata. Bella e sicura di sè».

Un vero miracolo visto il suo passato turbolento tra droghe, autolesionismo e anoressia...

«Mi piacciono le donne con un passato ma sempre capaci di guardare al futuro.

È il segreto dell'eterna giovinezza».

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