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Schengen, il trattato sulle libera circolazione

La Convenzione di Schengen è un accordo intergovernativo entrato in vigore nel 1995 che abolisce i controlli sulle persone alle frontiere tra i Paesi firmatari

Bruxelles - La Convenzione di Schengen (dalla piccola città lussemburghese al confine con la Germania dove è stata firmata nel 1985), è un accordo intergovernativo entrato in vigore nel 1995 che abolisce i controlli sulle persone alle frontiere tra i Paesi firmatari. La Convenzione prevede anche l’armonizzazione dei controlli alle frontiere esterne dell’area Schengen e l’introduzione tra i Paesi firmatari di una politica comune in materia di visti d’ingresso e di cooperazione di polizia e giudiziaria. Lo spazio Schengen, anche detto area di libero movimento, consente ai cittadini europei di muoversi da un Paese all’altro senza controlli.

Dal dicembre 2007 sono saliti a 25 i Paesi che aderiscono a Schengen. Gran Bretagna e Irlanda non hanno aderito all’accordo che invece viene applicato da altri 22 Paesi europei: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia. Tre i Paesi non Ue: Norvegia, Islanda e Svizzera.

Un Paese che fa parte dell’area Schengen può sospendere l’applicazione dell’accordo ma solo per un periodo limitato e per motivi eccezionali. La Convenzione di Schengen fu firmata il 19 giugno 1990 da Francia, Germania, Belgio, Olanda e Lussemburgo. L’Italia aderì pochi mesi dopo, il 27 novembre (la ratifica risale al 1993). Del 1991 è l’adesione di Spagna e Portogallo. La Convenzione è però entrata in vigore solo nel 1995 tra sette Paesi: Italia e Grecia hanno rimosso i controlli alle frontiere per l’area Schengen poco dopo.

Successivamente l’area di Schengen si è estesa a Austria, Danimarca, Finlandia, Svezia, Islanda e Norvegia.

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