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Schumacher superassistente si prepara a studiare da Todt

A Monza 45.000 tifosi della rossa hanno salutato il loro pilota

da Monza
Il lungo addio di Schumacher si è trascinato sino a Monza. Ma il saluto di ieri all'autodromo non assomiglia lontanamente a un arrivederci. Se, le parole di Montezemolo rassicurano («Lo vedrete ancora in Ferrari»), quelle dell'interessato sono un po' meno tranquillizzanti per i tifosi. Michael Schumacher ora chiede soltanto un «distacco totale», non solo dalla Formula 1, ma da tutto. Dalle gare, dai test, dalla Ferrari, dal lavoro. La sintesi delle sue decisioni è stata divulgata ai 45.000 del popolo dei Ferrari Days venuto apposta per salutarlo. Vestito da pilota, il tedesco ha confermato che nel suo futuro avrà un ruolo di «superassistente» del nuovo amministratore delegato della Ferrari, Jean Todt. «Però - ha tenuto più volte a precisare - al momento non ho una risposta ancora definitiva. La base del mio futuro sarà quella di «superassistente», ma per ora vorrei prendere le distanze, vorrei un totale distacco dal lavoro per pensare alla mia vita diversa, e poi capire cosa poter fare per la Ferrari».
Schumacher ha ribadito che la Ferrari gli ha dato «fiducia e libertà» per le sue scelte e che le decisioni «sono comunque di comune accordo. Oggi - ha ripetuto - mi trovo in una situazione unica e straordinaria, mi merito qualche mese per ripensare alla mia vita». In sintesi potrà fare quello che vuole in Ferrari senza timbrare il cartellino. Segnalerà i piloti promettenti così come le eventuali modifiche da apportare alle vetture da strada. Con calma, però.
Una festa, dunque, un grazie collettivo a un pilota che, a detta dello stesso presidente della Ferrari, Luca di Montezemolo, «è stato il più grande che la Ferrari abbia mai avuto, uno dei più grandi della storia dell'automobilismo. Massa sta a Schumacher come nel calcio Gianfranco Zola sta a Maradona».
Nella particolarissima giornata di ieri a Monza c’erano - oltre ai clienti «eccellenti» dell'azienda di Maranello - anche migliaia e migliaia di tifosi.
«Michael Schumacher - ha concluso Montezemolo - non è stato soltanto il più forte pilota della Ferrari, ma anche uno tra i più forti di sempre della Formula 1. Siamo stati sempre insieme e non abbiamo mai avuto una discussione, è un uomo straordinario. Nel frattempo sono nati figli a me e figli a lui, le figlie di Ross Brawn si sono sposate, il figlio di Jean Todt è diventato grande. Ma tutti noi siamo qui oggi per dire grazie a Michael e per aprire una nuova pagina. La sua ultima gara resterà nella storia. Ora lui continuerà a contribuire alle nostre scelte, lavorerà con noi anche se non sarà più nell'abitacolo, ma la sua esperienza sarà importante. Con lui si chiude un'epoca importante per la Ferrari, ora si entra nella mia terza fase».
Il presidente Montezemolo ha confermato quanto anticipato nei giorni scorsi circa la nuova organizzazione della scuderia. Per il direttore tecnico, Ross Brawn, un anno sabbatico con l'eventuale possibilità di tornare in squadra. Per il responsabile dei motori, Paolo Martinelli, il nuovo incarico di responsabile di tutti i motori a benzina del gruppo Fiat ad esclusione della Ferrari.

A Jean Todt l'incarico di amministratore delegato.

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