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Scommesse, scarcerati anche Erodiani e Pirani "Pm non crede a Paoloni"

Ai domiciliari anche Pirani ed Erodiani, due delle persone coinvolte nell'inchiesta di Cremona. Per loro il gip ha disposto i domiciliari. Il legale di Paoloni chiede la scarcerazione: "Ma il giudice non gli ha creduto"

Scommesse, scarcerati 
anche Erodiani e Pirani 
"Pm non crede a Paoloni"

Cremona - Lasciano il carcere anche Massimo Erodiani e Marco Pirani, arrestati nei giorni scorsi nell’ambito dell’inchiesta sulle partite truccate. Lo ha disposto il gip di Cremona, Guido Salvini, che ha deciso di attenuare la misura cautelare agli arresti domiciliari. Rimangono così in carcere, quindi, l’ex portiere della Cremonese, Marco Paoloni, e il calciatore Antonio Bellavista che, a quanto si è saputo, pur convocato martedì in procura, sarebbe orientato ad avvalersi della facoltà di non rispondere in quanto il suo legale non ha ancora a disposizione gli atti che ritiene necessari per difendersi. Ai domiciliari anche l'ex calciatore Gianfranco Parlato.

Il legale di Paoloni Paoloni, portiere del Benevento ed ex della Cremonese, interrogato ieri dal procuratore di Cremona Roberto Di Martino, nell’ambito dell’inchieta sulle partite truccate, "oggi sta bene ed è soddisfatto del suo interrogatorio" e, prima di affrontare i problemi che gli deriveranno dalla giustizia sportiva, "vuole risolvere i problemi che lui stesso a creato con il suo comportamento superficiale". Sono parole dell’avvocato del giocatore, Emanuela Di Paolo, all’uscita del tribunale di Cremona. Il legale, che era in compagnia della moglie di Paoloni, Michela, ha detto di ritenere che "il procuratore Di Martino non lo voglia risentire, anche se credo non gli abbia creduto". L’avvocato Di Paolo ha spiegato di aver presentato un’istanza di scarcerazione sia al gip sia al tribunale del riesame a Brescia, perché, a suo avviso, sono venute meno le esigenze di custodia cautelare. "Ci sono stati dei sequestri - ha spiegato - l’attività investigativa ha fatto il suo corso. Un altro problema era l’interruzione dei rapporti tra i vari soggetti indagati - ha osservato - e questa interruzione è avvenuta all’atto stesso dell’arresto. Inoltre, non esiste più il problema del danno potenziale alle società di calcio". Paoloni sta pensando al suo futuro, una volta conclusa questa vicenda? "È una cosa - ha risposto il legale - di cui non dobbiamo e possiamo occuparci. Lui si preoccupa della sua famiglia e di sua figlia. Vuole tornare a casa al più presto e vuole risolvere i problemi che ha creato con il suo comportamento superficiale, diciamo disinvolto. Anche perché ancora non è venuta nessuna notizia dalla giustizia sportiva.

Una volta a casa ci penserà".

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