Politica

Se Borsellino (figlio) mi manda la polizia contro

di Lunedì 19 marzo Manfredi Borsellino, figlio di Paolo, oggi Dirigente del Commissariato della Polizia di Stato di Cefalù, ha inviato suoi uomini nella sede dell’emittente radiofonica «Radio Cammarata Cefalù» pretendendo copia della registrazione di una intervista tra i candidati sindaci andata in onda domenica mattina, nel corso della quale io ho ricordato le parole di stima che sua madre, Agnese Piraino Leto, vedova di Paolo Borsellino, espresse nei miei confronti durante la sua visita a Salemi. Non solo. Con modalità che costituiscono probabilmente un abuso, ha preteso che su una bacheca pubblica della radio collocata nel principale corso della città, così come sul sito internet della stessa, fosse pubblicata quella che lui definisce una «smentita», e che qui riporto integralmente: «Il dottor Manfredi Borsellino smentisce il professore Vittorio Sgarbi. Miei uomini mi riferiscono che il candidato sindaco Vittorio Sgarbi, intervenendo nella vostra emittente radiofonica, oltre a lanciare i soliti attacchi a magistratura e forze dell’ordine, avrebbe millantato un’amicizia con mia madre. Si tratta di un’affermazione molto grave, che ovviamente mia madre smentisce con forza. La conoscenza occasionale è cosa ben diversa dall’amicizia, che non potrebbe mai instaurarsi tra un soggetto con il vissuto di Sgarbi e la vedova di Paolo Borsellino. Firmato: Dott. Manfredi Borsellino - Dirigente Commissariato».
Sono letteralmente sorpreso dalla nota di Manfredi Borsellino. Una evidente forma di intimidazione, più che nei miei confronti, nei confronti della emittente. Un metodo poliziesco, anzi da Stato di Polizia, inaccettabile. Una «messa in scena» cercata, visto che la registrazione era disponibile sul sito della radio.
Per la Sicilia non c’è speranza. Io dico la verità. Sua madre, Agnese, è stata in visita a Salemi nel dicembre del 2008, ed è stata da me ricevuta, assieme ai suoi parenti e anche suoi familiari, nell’auditorium San Giovanni, di fronte ad almeno 80 persone, dopo che è stata la stessa signora a manifestare ad amici comuni la volontà di conoscermi personalmente. Una cosa è certa: Manfredi Borsellino non c’era. Quello del dicembre 2008 è stato un incontro cordiale, di reciproche attestazioni di stima, dopo il quale accompagnai Agnese Borsellino in una visita alla città. Riporto qui di seguito la trascrizione del suo intervento: «Sono commossa da questa accoglienza. Come siciliana sono felicissima della scelta di Sgarbi che da Nord ha scelto di fare il sindaco in una cittadina siciliana. Credo che non l’abbia fatto per curare la sua immagine perché non ne ha bisogno; vedo nel lavoro di Sgarbi un’azione missionaria. Sono convinta che, grazie anche lui, comincerà una nuova stagione. È stata scelta una persona che viene da lontano, per far sì che, non con le chiacchiere ma l’azione, e soprattutto il linguaggio eterno dell’arte, si possano trasmettere valori positivi. Auguriamoci ci siano tanti Vittorio Sgarbi che possano portare qualcosa di nuovo in altre realtà della Sicilia».
Chiedo comunque di sapere a che titolo e per quali ragioni di servizio Manfredi Borsellino ha mandato i «suoi uomini» della Polizia di Stato a pretendere copia della registrazione e la pubblicazione della smentita.

Prima di congedarmi gli ricorderò una ulteriore confidenza di sua madre, privata e vera, e non irriferibile: «Caro Sgarbi, vedo in te una straordinaria somiglianza di carattere e di temperamento con mio marito».

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