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Se il Chianti sposa la California

U na verticale vertiginosa quella a cui abbiamo avuto la fortuna di partecipare qualche giorno fa al ristorante Seta dell'hotel Mandarin Oriental. Nei calici alcune delle migliori annate recenti della Tenuta di Arceno e di Arcanum, due aziende gemelle che si trovano a Castelnuovo Berardenga, all'estremità meridionale del Chianti Classico, tra Siena e Firenze, e che si estendono per mille ettari, dei quali una novantina vitati. L'altitudine varia tra 300 e 500 metri, i climi sono molto vari, almeno una decina, i terreni altrettanto differenti, dalla roccia alla sabbia, dall'argilla al basalto.

Tenuta di Arceno e Arcanum sono aziende dal cuore italiano e dalla testa internazionale. Appartengono alla famiglia californiana Jackson, che possiede tenute in alcune delle zone più vocate di quattro continenti, l'enologo sono il francese Pierre Seillan per Arcanum e l'americano Lawrence Cronin per Tenuta di Arceno. Abbiamo assaggiato tre diverse annate del Chianti Classico Riserva docg, in cui il Sangiovese si sposa a un piccolo saldo di Cabernet Sauvignon. Abbiamo assaggiato le annate 2010, 2013 e 2014 trovandole eleganti, rotondi, con una piacevole nota vegetale. La bevuta del cuore è stata però quella dello Strada al Sasso 2015, un Chianti Classico Gran Selezione docg 2015 davvero straordinario per frutto, pienezza, promessa di longevità. Notevolissimo anche il Fauno di Arcanum 2013, blend di Merlot (48 per cento), Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot, che esprime tutta la complessità del terroir.

Del Valadorna, un supertuscan da Merlot (70), Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon abbiamo amato l'annata 2012, mentre l'Arcanum a base Cabernet Franc (con contributi di altri vitigni internazionali) si mostra elegantemente speziato.

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