Cronache

Se l'attesa (della vacanza) è già vacanza

Viaggio nelle lounge vip degli aeroporti

Se l'attesa (della vacanza) è già vacanza

E dire che tecnicamente sarebbero «non luoghi», anticamere sospese, tempo e aria rarefatti, buoni solo per passarci. O per attendere. Il punto, il momento esatto in cui la vita non succede. E dire che. Invece Le lounge degli aeroporti sono il sabato del villaggio. L'attesa di ciò che non sarà (quasi) mai all'altezza di ciò che ci immaginiamo da lì dentro. Complice il fatto che oggi le lounge sembrano hotel di lusso, offrono menù stellati, wi-fi, massaggi rigeneranti, cocktail, aree per la simulazione del gioco del golf, proiettori per i film, cavetti per la ricarica di cellulari e computer, letti appartati per dormire tra un volo e un altro, customer service, parrucchiere, manicure, salviettine rinfrescanti, asciugamani caldi, champagne ghiacciato I non luoghi sono diventati i luoghi ideali. Quelli in cui è possibile sognarci altrove, pregustare, gonfiare l'attesa di aspettative, viaggiare, prima che col corpo, con la mente. Queste camere silenziose e refrigerate sono il non luogo e il non tempo perfetti per immaginare ciò che vivremo, ma (purtroppo) molto meglio di come sarà in realtà. Proprio come quando, il sabato sera, si pregusta la domenica. E la domenica arriva ma passa veloce e deludente.

Il villaggio è fuori da quelle porte automatiche, è lì davanti che si accalca e si agita il brulicare della miriade. Gente e gente e gente. Persone irrequiete e infastidite che vagano, come segugi senza traccia odorosa.

E noi dentro. Al riparo nel non-mondo. «Scordatevi quelle piccole stanzette d'attesa dotate di tutti i non-confort, dalla non-aria condizionata alle non-sufficienti sedie rispetto al numero di persone». Scordatevi quei posti arrugginiti piene di facce stanche: le lounge sono tutt'altra cosa. Le lounge sono il vostro vero viaggio perché nulla, neppure una volta giunti a destinazione, sarà così perfetto. Così fresco, pulito, ordinato, gentile, simmetrico e privo di imprevisti come la lounge nella quale vi siete immaginati la vostra meta. È tutto fatto per sognare, sognare il meglio.

Non c'è fastidio, contrattempo, bagagli smarriti, vicino molesto, compagno sbagliato, sabbia invadente, sole arrabbiato, cibo scadente o difficoltà di parcheggio. Non c'è nulla di ciò che accade nella realtà, mentre si immagina la realtà. Da là dentro il mondo è una bolla e noi ci galleggiamo al centro. Nel mezzo perfetto, senza peso e sfiorati da nulla. Nessuna vacanza sarà come l'attesa della vacanza. E nessuna attesa della vacanza sarà come quella nel lounge dell'aeroporto. Le voci impersonali e soavi degli avvisi che ci portano messaggi accarezzati, orari, ritardi, gate, coincidenze Voci annunciate e salutate da quei suoni zen che paiono irradiati da triangoli metallici.

Ma nulla che ci desti troppo dal nostro fluttuare. Fino a quando la domenica del villaggio non arriva, passa veloce e deludente e ci riporta a terra

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