Omar Sherif H. Rida
Sul sito internet della «Palomar new media srl» - unazienda romana che opera nel settore delle nuove tecnologie - la sezione «organigramma» è stranamente assente. Una mancanza anomala, specie se paragonata alla ricchezza di contenuti delle altre pagine. Casualità o no, nel management della «Palomar new media» cè anche Fabio Filiberti, dal dicembre 2006 componente del Segretariato generale della giunta Marrazzo, responsabile della struttura «Piani e progetti speciali. Comitato per la programmazione»: stipendio annuale, 120mila euro lordi. Ma proseguendo nella navigazione, si scopre che la società vanta tra i suoi clienti numerosi attori istituzionali: il Comune di Roma, per il quale la «Palomar» ha realizzato tre siti (due nel 2005, uno nel 2006), la Soprintendenza archeologica capitolina e la stessa Regione, per cui lazienda di Filiberti ha curato il sito del gruppo consiliare della Lista Marrazzo.
Un conflitto dinteresse? Un esempio di «collezionismo» di cariche più o meno condivisibile? Di sicuro dalle parti di via Colombo quella del «cumulo» sembra ormai una prassi consolidata. Del resto lo stesso segretario generale del governatore, Francesco Gesualdi - entrato in carica nel maggio 2005 - è rimasto fino a febbraio 2006 presidente di «Cinecittà cinema» prima di lasciare il posto ad Alessandro Usai. Come si legge nel suo curriculum on line, Gesualdi «da dicembre 2005 è membro del cda di Cinemoda srl. Da dicembre 2006 al 2007 è stato presidente della Lait spa, la società per linnovazione tecnologica della Regione». Come se non avesse già abbastanza da fare, da luglio 2007 è anche «promotore e membro del Comitato di Direzione di Romafictionfest». Nessun mistero, cliccare e navigare per credere.
E sempre tra i membri del segretariato anche Cynthia Orlandi, responsabile delle «Relazioni istituzionali-Rapporti con lUe e cooperazione internazionali» (con una retribuzione annua di 110mila euro lordi) figura nel consiglio di amministrazione di Alta Roma, è coordinatrice del Consiglio nazionale del Design ed è la presidente dellassociazione «D52», «una rete di donne - come si legge sul web - che promuove la parità di genere in sintonia con le direttive dellUnione Europea». Unassociazione, come recita lo statuto scaricabile on line, che in unottica comunitaria ha tra i suoi obiettivi quelli di «sostenere laccesso al lavoro e la carriera delle donne e sollecitare e monitorare la trasparenza di assunzioni e incarichi». «Per la realizzazione di questi fini - si apprende a pagina 3 - lassociazione potrà accedere a finanziamenti italiani e internazionali». Nessun retroscena, niente di illegale ma magari, allidea che a presiederla sia proprio la responsabile regionale dei Rapporti con lUe, qualcuno storcerà la bocca.
Tra i collezionisti di cariche, infine, cè anche Marco Renato Provvidera, titolare nel Segretariato delle «Verifiche dellattuazione delle politiche regionali» con una paga di 110mila euro lordi lanno. Consigliere della società regionale «Lazioservice spa», Provvidera è anche presidente di «Recis Sa», («Regioni Centro Italia Servizi»). Una società di diritto belga con sede a Bruxelles partecipata dalle società finanziarie di cinque regioni (Abruzzo, Lazio, Marche, Toscana, Umbria) e creata per fornire alle suddette Regioni informazioni sulle politiche comunitarie e assistenza tecnica-amministrativa nei rapporti con lUe.
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