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Secondo giorno di inferno a Belfast: si riaccende l'odio settario

Cattolici repubblicani e protestanti unionisti si fronteggiano nel quartiere cattolico della capitale della regione. Sono i peggiori disordini da oltre un decennio. Ferito un fotografo

Come se le lancette dell'orologio fossero tornate indietro. Così l'Irlanda del nord ripiomba nell'incubo della violenza. Un fotografo è rimasto ferito da un colpo d'arma da fuoco a una gamba durante i violenti scontri scoppiati, per la seconda notte consecutiva, fra cattolici e protestanti nel capoluogo dell'Ulster, Belfast. Secondo la polizia si tratta dei peggiori disordini registrati nella regione da oltre un decennio.
Le persone coinvolte sarebbero700 persone e il teatro della guerriglia il quartiere cattolico di Newtownards Road-Short Strand, dove sono stati scagliati fuochi d'artificio, bottiglie molotov, razzi e sono stati sparati anche alcuni colpi d'arma da fuoco, uno dei quali ha colpito il fotografo, che lavora per un'agenzia di stampa. L'uomo è ricoverato in ospedale e non è in pericolo di vita. Altre due persone sono rimaste ferite.
La polizia per la seconda notte consecutiva è intervenuta in forze, ha transennato diverse strade, impiegato autoblindo armate di idranti e ha cercato di tenere fuori la stampa dalle strade «calde».

A scatenare i disordini, secondo la polizia, sarebbero stati i nazionalisti paramilitari unionisti dell'Ulster Volunteer Force (Uvf), che pure due anni fa annunciò di aver smantellato come gli altri gruppi settari il proprio arsenale, in linea con gli accordi di pace del Venerdì Santo del 1998.

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