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Segnano l’Ajax e un ex Ajax. E grazie a Ibra il Diavolo sorride

Ajax 1-Milan 1. Il Milan va sotto, ma il gol dello svedese beffa la squadra che lo lanciò. Davanti al suo vecchio pubblico Seedorf prima si sacrifica, poi si scatena

Segnano l’Ajax e un ex Ajax. E grazie a Ibra il Diavolo sorride

Sembra un paradosso ma non lo è: meglio il Milan di ieri all'Amsterdam Arena, in Cham­pions quindi, che quello cinico e spietato ammi­rato col Genoa, in campionato. Ibrahimovic, 5 sigilli in 6 partite, è il suo tesoro d'accordo, ma visibile il miglioramento fisico dei rossoneri, ca­paci di chiudere al comando del gioco sfioran­do il successo (Ibrahimovic serve per Boateng la cui stoccata trova l'opposizione di uno splen­dido portiere olandese) nel finale. L'Ajax, pro­prio loro, chiude con l'affanno mentre il Milan gode anche del cambio di impianto di gioco. «È il 4-4-2» suggerisce alla fine Ibrahimovic per rendere giustizia al sacrificio di Seedorf e all'ap­plicazione di tanti sodali che riescono nell'im­presa di reggere al ritmo infernale impresso dai lancieri prima di chiudere al comando. Già nel­la prima frazione, il Milan ha l'occasione per scoprire la ridotta organizzazione difensiva dell'Ajax: tocca a Robinho, preferito a Ronal­dinho rimasto malinconico in panchina a riflet­tere sui propri ritardi, avere sul piedino magi­co, il sinistro, la palla-gol che può subito rimet­tere parità nel risultato e togliere ansia ai suoi. E invece l'errore, clamoroso, di mira del brasilia­no non toglie a Ibrahimovic la voglia d'imporsi anche in Olanda dove cominciò la sua formida­bile carriera di goleador. Segna col destro, sem­pre col piedone potrebbe osservare qualche cri­tico, domando una palla che il generoso See­dorf gli lavora come sanno fare le vecchie sarte del Sud, dalle nostre parti. Sembra un parados­so ma non lo è affatto. Anche se con un pari che lo vede secondo in classifica, dietro il Real pas­sato in Francia con l'Auxerre, il Milan può consi­derare più importante la prova di ieri sera che quella di sabato scorso, al cospetto del Genoa, sofferto oltre ogni misura. Senza quello strepi­toso portiere (incredibile la sua reazione sulla stoccata di Boateng, una parata ma decisiva per salvare l'1 a 1), il Milan sarebbe passato nel finale. A dimostrazione che il lavoro comincia a pagare.

E che adesso nel doppio duello col Real Madrid si gioca il primato del girone.

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