Politica

Selva in ambulanza per arrivare in tv: «Ma prima ero stato davvero male»

Il senatore: «Ho 4 bypass e mi volevano ricoverare Poi però mi sono ripreso»

da Roma

S’è scatenato un putiferio contro Gustavo Selva accusato di aver usato un’ambulanza per andare in tv. Interrogazioni parlamentari e regionali, dalla Margherita s’appellano anche a Bertinotti, come non bastasse Marini, pure la ministra Turco stigmatizza mentre l’intera Unione scaglia le sue belle pietre come fosse senza peccato. Improvvisamente, il senatore di An è divenuto il simbolo dell’arroganza e del privilegio, lui e soltanto lui, tutti gli altri politici son candidi sanfranceschi. Il senatore, storico campione di «Radio belva», 81 anni e 4 bypass, è avvilito e triste, ma non rinuncia a difendersi. «Le cose non stanno così. Io non ho chiamato alcuna ambulanza, l’ambulanza era già lì e mi ci hanno accompagnato perché non mi sentivo bene», esordisce.
Vuol raccontarci la sua verità?
«Non ho fatto chiamare alcuna ambulanza, era già lì in via dell’Impresa in servizio d’emergenza anche per chi assisteva alla conferenza stampa di Bush e di Prodi. Io ero tra questi. Quando sono uscito per prendere il taxi che mi avevano chiamato, da La Sette mi hanno telefonato che non riuscivano a mandarmi alcun mezzo, perché il centro era bloccato. Mi sono arrabbiato, forse troppo, e dunque mi sono agitato. Il medico dall’ambulanza è giunto dopo 17 minuti, mi ha visitato sommariamente e mi ha fatto accompagnare all’ambulanza. Col cuore che mi ritrovo, non dovrei agitarmi, tant’è che mi hanno infilato una cannula, portandomi al San Giacomo. Insomma, nessuna bugia da parte mia».
E perché al San Giacomo non s’è lasciato ricoverare?
«Perché nel frattempo m’ero ripreso, conosco le bizze del mio cuore, normalmente è sufficiente che mi calmi».
Va be’, ma poteva almeno lasciare lì l’ambulanza, o no?
«È che nel frattempo col telefonino avevo dato appuntamento al mio cardiologo in via Novaro, proprio sotto gli studi de La Sette, volevo il suo giudizio prima di partecipare alla diretta televisiva. Ma è avvenuto anche che prima di entrare all’ospedale, una dottoressa di Palazzo Chigi s’è fatta viva dicendo che mandavano una macchina. Io mi sentivo meglio, e avevo urgenza di arrivare a La Sette. Così ho risposto che a questo punto, sirena per sirena, tanto valeva andare con l’ambulanza senza sprecare altri mezzi e arrivando prima».
E perché in tv ha detto di aver usato un «trucco da vecchio giornalista»?
«Per pudore, perché non mi andava di spiegare che m’ero agitato troppo e non m’ero sentito bene».
Dunque non si sente colpevole di nulla?
«Io non ho detto nessuna bugia. L’unico reato che potrei aver commesso, ma in tal caso l’ho commesso insieme agli altri che hanno accettato la mia posizione, sarebbe quello di aver utilizzato un’ambulanza dal San Giacomo. Ma ripeto, non un’ambulanza sottratta a eventuali altre emergenze».
Come risponde alle polemiche che la stanno investendo?
«I dati di fatto sono questi che ho qui raccontato.

E io sono pronto a risponderne in ogni sede, politica e giudiziaria».

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