Stile

La semplice eleganza di Stefano Ricci tra i Sassi di Matera

Suggestiva la presentazione del catalogo nelle grotte della città capitale della Cultura nel 2019

A Matera hanno girato più di 60 film tra cui Il Vangelo secondo Matteo di Pasolini, I Basilischi di Lina Wertmuller, Cristo si è fermato a Eboli di Francesco Rosi, La Passione di Cristo di Mel Gibson e gli ultimi remake di Ben Hur e Wonder Woman. Nella città dei sassi che tra l'altro sarà capitale mondiale della cultura nel 2019 è pure ambientata Sorelle, una fiction alla Twin Peaks di Cinzia Th Torrini. Logico quindi che Stefano Ricci abbia scelto l'eterna bellezza di questo luogo incredibile come sfondo sia del catalogo che del cortometraggio promozionale per la collezione primavera-estate 2018. «Veramente è stato lui» dice l'imprenditore toscano che dal nulla ha creato un autentico impero del lusso pur somigliando come una goccia d'acqua a Carlo Marx. Il «lui» in questione è suo figlio Filippo, direttore creativo del brand che da tempo ha scelto di ambientare le nuove collezioni in luoghi italiani di rara bellezza legati per un motivo o per l'altro alla famiglia. Ad esempio nelle stanze del Vittoriale di Gabriele D'Annunzio si respira la stessa ricerca esasperata del dettaglio in grado di far la differenza che è la miglior cifra stilistica di Stefano Ricci. Invece nelle armature del Museo Stibbert di Firenze c'è la stessa idea eroica di maschio senza se e senza ma che caratterizza il lusso sconfinato del brand. «Stavolta racconta Filippo c'è anche un profondo legame di amicizia e lavoro con la Basilicata: da otto anni abbiamo un'unità produttiva con 25 donne che cuciono a mano le nostre cravatte a Castelmezzano, un borgo incantevole a 80 chilometri da Matera». Inutile dire che presto saranno in tanti ad accorrere nella città che nel 1952 fu definita «Vergogna d'Italia» dal Presidente De Gasperi per via dell'estrema povertà e delle indicibili condizioni igieniche in cui vivevano i 15 mila abitanti dei sassi. Ci sono voluti anni per farli trasferire dalle grotte alle case scoprendo nel frattempo l'incredibile patrimonio artistico delle chiese ipogee e l'antico sistema di raccolta delle acque per cui nel 1993 Matera è diventata «Patrimonio dell'Unesco». Niccolò Ricci, amministratore delegato del Gruppo che nel 2016 ha fatturato 129 milioni di Euro e che per l'anno in corso prevede di raggiungere quota 150, spiritosamente dice «Ci siamo portati avanti con questo evento». In effetti nessuno ha mai pensato di organizzare un'impeccabile cena placè per 34 persone dentro una grotta illuminata da centinaia di minuscole lanterne. Per raggiungere questo luogo incantato dove fino a tarda notte si è ballata la Pizzica suonata dal vivo, gli ospiti si sono arrampicati su un'altura che domina l'intera valle. E qui al tramonto si è svolto un incredibile spettacolo di falconeria con un'aquila di nome Argento e un falco pellegrino liberati e poi richiamati dal falconiere in costume medioevale. «Questa città è un'espressione di pura eleganza nella miseria, ti fa capire che tutto è possibile» ha detto Stefano Ricci. Impossibile dargli torto con un bicchiere di champagne in mano e comodamente seduti nella stupenda poltrona Signoria lanciata dal brand all'ultimo Salone del Mobile e atterrata non si sa bene tra i campi e le pecore di Matera.

DaFe

Commenti