Roma

Sergio Caputo in concerto tra ironia e swing «jazzato»

«Mi viene chiesto spesso se mi ritengo il più ricco dei jazzisti o il più povero del pop? A questo non so ancora rispondere». Domani Sergio Caputo, uno dei personaggi più originali del panorama musicale italiano salirà sulla ribalta del Celio (All’ombra del Colosseo) per proporre i suoi evergreen: da «Italiani mambo» a «Sabato italiano» fino al «Garibaldi innamorato». «Ho scelto di fare una musica che certo non si può definire commerciale - spiega -. Un sacco di gente che non si sarebbe mai accostata al jazz lo ha fatto per "colpa" mia. Il ruolo in cui mi sono involontariamente trovato è stato quello del "ponte" fra due tipi di pubblico diversi. In altre parole sono un jazzista che usa i canali commerciali del pop, e vi posso assicurare che non è facile». Jazz, più sonorità latine e mediterranee condite da testi «vivi», sulla scia di personaggi come Fred Buscaglione, Rino Gaetano e, oggi, Mario Venuti. Sergio Caputo, nonostante ormai lavori e viva in America, in California, ha deciso, dal 2004, di rispondere all'appello dei suoi fan e di compiere tour italiani che riscuotono un enorme successo di pubblico e di critica. La stessa accoglienza che già accompagna il nuovo tour del 2009, il «Sergio Caputo live in jazz». Negli spazi all’interno dei luoghi fra i più suggestivi della Città Eterna sarà possibile ascoltare, dunque, l’originale fusione di swing, mambo, jazz e pop dei brani che l’hanno reso famoso, nonché i suoi ultimi lavori come A tu per tu e That Kind Of Thing.

Dai tempi del suo indimenticabile hit, quel Sabato italiano che fece conoscere e attestare la bravure del suo autore nel lontano 1983.

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