Cronaca locale

La settimana corta della moda. "A Milano ci sono troppi solisti"

Nessun big sfila oggi, la rassegna si chiude di fatto in anticipo L'ad Reeve: «Cerchiamo una soluzione, serve la volontà di tutti»

La settimana corta della moda. "A Milano ci sono troppi solisti"

Come volevasi dimostrare. La manager inglese Jane Reeve, da meno di un anno ai vertici della Camera della Moda, ha tentato il miracolo ma è (quasi) costretta ad alzare bandiera bianca. «Noi cerchiamo di dirigere un'orchestra, ma a Milano ci sono troppi solisti». Il problema è sempre quello: il calendario delle sfilate. Anno dopo anno più corto. La settimana della moda Donna, partita mercoledì scorso con le novità delle collezioni primavera-estate in passerella, si chiude ufficialmente domani ma nei fatti è terminata ieri. Dopo la sfilata di Dolce e Gabbana, buyers, compratori e giornalisti del settore sono volati a Parigi, molti già sabato sera. E ieri anche grandi marchi come Ferragamo hanno faticato non poco a riempiere la sala, e hanno dato gas alle polemiche. Fino all'anno scorso Giorgio Armani sfilava l'ultimo giorno in questa stagione, questa volta ha presentato la collezione di giovedì e per mesi l'ad Reeve ha cercato un big che trattenesse a Milano il «carrozzone» della moda fino all'ultimo, ma non c'è stato verso. «Stiamo cercando delle soluzioni ma serve la volontà di tutti». E una soluzione per convincere le grandi griffe, immagina, sarebbe che una sola ma diverse si spostassero all'ultima giornata. Anche per evitare sovrapposizioni che finiscono per esasperare i buyers e lasciare le sale semivuote: ieri alla stessa ora - per dire - sfilavano Rocco Barocco, Luisa Beccaria, Laura Biagiotti. Jane Reeve si augura che le maison raccolgano l'appello almeno per le collezioni 2015, chissà che Expo 2015 a Milano non risvegli uno spirito di squadra che fatica si fatica a portare a galla.

Aveva posti in piedi la sfilata di Ferragamo. L'amministratore delegato Michele Norsa invoca la presenza del premier Matteo Renzi, servisse la politica a blindare stampa e operatori un giorno in più in Italia. «Milano non riesce a trattenere la gente della moda - attacca -, la città fa poco per essere attrattiva e non si impegnano i tanti personaggi della cultura, della politica, dello spettacolo. Forse dovremmo far venire Renzi». Un attacco diretto anche al Comune, che evidentemente promette da anni eventi collaterali di rileivo ma non arriva a segno. «La città fa poco per essere attrattiva - ribadisce l'ad di Ferragamo -, se non si fa qualcosa in più è difficile difendere la settimana della moda milanese», che stavolta di fatto si è ridotta a cinque giorni scarsi. Noi che abbiamo scelto di restare con la sfilata di domenica facciamo fatica a trattenere i clienti, ci chiedono se possono venire prima nello show room». Expo invocata ancora come l'occasione della vita per voltare pagina. «Speriamo nel 2015 si riesca a creare più interesse, la città ha molte cose pregevoli ma deve anche riuscire a presentarle e comunicarle per essere attrattiva».

Nella domenica delle polemiche, un tocco di colore e di spensieratezza l'ha offerto Marni. Per festeggiare il ventesimo anniversario, il brand diretto da Consuelo Castiglioni ha allestito un «Flower Market» alla Rotonda della Besana aperto al pubblico.

In vendita 28mila fiori, duemila piante e tanti bulbi ma anche prodotti speciali Il ricavato è andato in beneficenza all'associazione Vimala che cura i bimbi disabili tibetani.

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