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Via alla sfida fra i tecnici dominatori degli ultimi due anni

Madrid L’emozione continua: dopo la coppa del Mondo, arriva la Liga dei tripletes. Il campionato spagnolo si presenta quest’anno più che mai interessante, non solo perché buona parte delle furie rosse tornerà presto a giocare soprattutto nel Barça (8) e nel Real (5), ma anche perchè a guidare le due squadre più forti ci saranno Pep e Mou, i due allenatori europei che hanno infilato nientemeno che una tripletta a testa nelle due ultime stagioni: la Copa, Liga e Champions di Pep e la Coppa, Scudetto e Champions di Mou.
Nonostante la colossale sbornia di pallone presa dalla Spagna con questi mondiali, i giornali stanno già parlando con enfasi dell’inizio dell’Era Mourinho al Real Madrid e ricordano che da lunedì anche Guardiola partirà con i suoi. Il duello Pep - Mou sarà tutto da vedere e da gustare: i due tecnici vedono il calcio in modo assai differente e un assaggio lo hanno offerto nell’ultimo Barça - Inter della Champions, dove dieci nerazzurri chiusi nella loro metà campo hanno disinnescato il ’tiki-taka’, i passaggi costanti per mantenere il possesso di palla dei blaugrana di Pep.
Ma Mou ha detto più volte che il suo non è un calcio ultra difensivo; sa che anche a Madrid piace un gioco più spettacolare e offensivo, e potrebbe preparare sorprese. Per il momento ha iniziato ieri il ritiro dei merengue a Valdebebas, poco fuori Madrid: il portoghese si è presentato sull’erba alle 9.10, con venti minuti di anticipo e i giocatori hanno finito per raggiungerlo prima delle 9.30. Le regole le aveva già stabilite il giorno prima: nessuno sgarra senza aver avvisato prima e chi sbaglia sarà sanzionato, anche a costo di dover giocare una partita in dieci, ha avvisato Mou.
Fissati i paletti - e con le proprie iniziali cucite in bianco sul petto della maglia - Mou ha radunato i dieci giocatori del primer equipo presenti (Marcelo, Fernando Gago, Jerzy Dudek, Esteban Granero, Antonio Adán, Royston Drenthe, Lass, Karim Benzemá, Mahamadou Diarrá e Ezequiel Garay), ne ha chiamati altri otto dalla seconda squadra ed ha iniziato la preparazione fisica con potenziamento fisico e subito molto pallone per tutti, con esercizi e partitella a metà campo. Nel pomeriggio è partita la seconda sessione, ma a porte chiuse. Prestissimo dovrebbe aggiungersi ai dieci il nuovo acquisto del Real voluto fortemente da Mou: il centrale Pedro León, strappato in tutta fretta al ritiro del suo ex Getafe. Poi arriveranno Sergio Canales e l’argentino Angel Di Maria, ma per ora non sembrano vicini altri big.
Dopo aver speso quasi 250 milioni di euro per la campagna acquisti della scorsa estate, Florentino Perez sembra andarci più cauto quest’anno, e l’ingaggio di Maicon sembra allontanarsi inesorabilmente se Moratti manterrà la richiesta di 35 milioni. Così per il momento l’acquisto più importante del Real è stato proprio Mourinho, che costerà una sessantina di milioni se rimarrà per quattro anni. Se il Real non scuce, il Barça non naviga certo nell’oro: il nuovo presidente Sandro Rosell ha trovato debiti ed ha appena dovuto chiedere un prestito di 150 milioni per fare fronte alle spese. Il budget acquisti sarà di “solo“ di 50 milioni di euro quest’anno, mentre Fabregas si allontana dalla vista e arriva a Barcellona il brasiliano Adriano Correia.


A riscaldare i ritiri ci ha già pensato Xavi, interprete del sentimento anti-Mourinho che si vive al Camp Nou: «Mou? Per il Barça è una motivazione in più per vincere», ha detto ieri, facendo già presagire l’accoglienza blaugrana per il portoghese, di solito salutato al coro di «Mourinho vete a teatro».

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