Controcultura

Le sfumature sono ormai solo di "giallo"

In vetta resta, con poco più di 9mila copie (la scorsa settimana ne vendeva più di 11mila), Fred Vargas con Il morso della reclusa (Einaudi)

Le sfumature sono ormai solo di "giallo"

La classifica si è adagiata su livelli di vendita bassini, ma questo corrisponde ai cicli stagionali (non ci sono solo in agricoltura...) della vendita dei libri. In vetta resta, con poco più di 9mila copie (la scorsa settimana ne vendeva più di 11mila), Fred Vargas con Il morso della reclusa (Einaudi), un elegante polar a base di ragni velenosi che continua a essere il giallo del momento. A tallonare la scrittrice francese c'è sempre lui, l'italico Volo: Quando tutto inizia (Mondadori) lascia sul campo qualche centinaia di copie, attestandosi sulle 6mila e 600, ma gli bastano per restare al secondo posto. E in generale si può dire che questo romanzo ha ricollocato lo scrittore bergamasco nel suo ruolo naturale: il super bestsellerista.

Al terzo posto, di nuovo un giallo. C'è Alessandro Robecchi con Follia maggiore (Sellerio), la nuova avventura del detective dilettante Carlo Monterossi: siamo a 4mila e 462 copie. E al quarto? Ancora un giallo: Il lato oscuro dell'addio (Piemme) di Michael Connelly. Del resto quando la classifica langue sono sempre i polizieschi a farla da padrone. E non è qui il caso di riproporre la vexata quaestio: gli editori italiani stampano soltanto gialli perché i lettori li leggono o piuttosto i lettori leggono gialli perché gli editori stampano soltanto quelli? Come altre questioni piene di uova e galline, o di cani e di code, la risposta non c'è. Di sicuro qualsiasi editore si terrebbe stretto Dan Brown, stabile al quinto posto con Origin che vende 4mila copie.

Non ha la stessa resilienza in libreria nemmeno E.L. James. Darker. Cinquanta sfumature di nero raccontate da Christian (Mondadori) non macina certo copie quanto i primi capitoli della saga delle «Sfumature»: è già scivolato al decimo posto e vende 3mila e 600 copie. Se la cava meglio persino Lucinda Riley: La ragazza delle perle.

Le sette sorelle (Giunti) è in discesa, ma si ferma all'ottavo posto; ormai anche il mieloso sentimentale rende più del finto porno.

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