Cronaca locale

Shanghai: il giorno della staffetta Si apre l’era dell’Expo milanese

Chiusa con numeri enormi l’esposizione cinese: 72 milioni di visitatori. I vertici dell’ufficio internazionale passano il testimone alla Moratti

Shanghai: il giorno della staffetta 
Si apre l’era dell’Expo milanese

nostro inviato a Shanghai

Alle 20.20 in punto, mentre l’Italia è indietro di sette ore, Milano raccoglie da Shanghai il testimone dell’Expo. Il premier Wen Jiabao dichiara ufficialmente chiusa (con 72 milioni di visitatori) l’edizione 2010 in Cina. Scocca l’avventura (o l’impresa) italiana verso il 2015, sul palco il presidente del Bureau des expositions de Paris Pierre Lafon affida la bandiera del Bie al commissario straordinario di Expo Milano Letizia Moratti e al direttore generale Giuseppe Sala.
Seduti in prima fila alla cerimonia di chiusura dell’esposizione, nel parterre delle autorità, anche il governatore Roberto Formigoni e l’ambasciatore italiano in Cina Riccardo Sessa. Ieri il sindaco ha fatto le prove al centro dell’auditorium un’ora prima del gong, ma davanti alla platea di delegati e rappresentanti di Stato da tutto il mondo confessa che "è stato molto emozionante". La festa in diretta tv all’interno dell’auditorium è appena finita, e fuori dalla sala non lascia un attimo la bandiera bianca e blu. "Abbiamo deciso che la esporremo sul pennone di Palazzo Marino".

E "adesso, forza Milano". Un incoraggiamento che il sindaco rivolge forse prima di tutti a sé, al presidente della Regione e a Giuseppe Sala, mentre si fanno fotografare insieme con la bandiera. Uno scatto che testimonia la ritrovata sintonia, dopo le polemiche degli ultimi mesi sui terreni dell’Expo. Ma "siamo sempre andati d’accordo - puntualizza Formigoni - solo che lo raggiungiamo discutendo, da persone intelligenti quali pensiamo di essere". Fa eco la Moratti, "i punti di vista diversi arricchiscono, ma ce l’abbiamo sempre fatta e continueremo a farcela". La prossima tappa è la registrazione del dossier di candidatura il 23 novembre a Parigi.

Alle 20 inizia nell’auditorium che ha la forma di un gigantesco disco volante la cerimonia che assomiglia a una festa nazionalpopolare, con l’Ode all’Expo, i balli dei bimbi e dei ballerini vestiti da robot o da piccoli angeli alzati verso il cielo. Sul maxischermo scorre la storia di 6 mesi e 200 padiglioni, i volti dei visitatori (per il 90% cinesi) e dei 18mila volontari che hanno lavorato gratis per l’esposizione dei record. Anche il finale, sottolinea Formigoni, "conferma che l’Expo deve essere divertente, intelligente e popolare". Shanghai ha creato un enorme parco divertimenti per attrarre in primis le famiglie, il sindaco conferma che anche Milano, pure con un tema difficile come "nutrire il pianeta, energia per la vita", saprà renderlo attraente per le masse. E "anche noi chiederemo ai Paesi che parteciperanno di lavorare su contenuto, ma anche sul contenitore". Prende ad esempio la Gran Bretagna, che per la Cina ha costruito un padiglione che assomiglia a un porcospino in fibre ottiche. E "dentro c’è un percorso divertente ma anche educativo". Sono raccolti i semi del mondo, e quando il sindaco lo ha visitato due giorni fa le hanno regalato il gimko biloba, un augurio di lunga vita ("anche politica" scherza accanto a lei l’inseparabile Red Ronnie).

Contenitore, ma anche contenuto appunto. E Formigoni assicura che per alleggerire il titolo ma senza perdere di vista temi come la cooperazione, lo sviluppo sostenibile "siamo pronti a coinvolgere gli esperti e le aziende che operano nel settore, li inviteremo a lavorare insieme". Prima della cerimonia, la Moratti accompagnato dal marito Gianmarco e il governatore hanno partecipato con il resto della delegazione italiana (dall’eurodeputato Lara Comi ai sottosegretari lombardi Paolo Alli e Francesco Magnano) al ricevimento a base di involtini primavera, wanton al vapore e pollo al curry, penne al sugo e vino rosso. E la sfida è già partita: "Noi eviteremo la moquette" commenta Sala. Formigoni che si è intrattenuto a lungo a parlare con l’ambasciatore, aggiunge che "i nostri ospiti li faremo sedere". E da Shanghai (o forse rivolto già ai cinesi?) lancia uno slogan: "Coronate il vostro sogno e venite a visitare l’Italia nei sei mesi dell’Expo". Mancano ancora cinque anni, ma il countdown è partito.

Non c’è tempo da perdere.

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