Politica

Si apre la mostra «Acquedotti romani» nello spazio espositivo di Cinecittàdue

Esposte opere di grandi architetti, scrittori, poeti e fotografi. Il curatore è Franco Purini

C'è una costruzione romana che, con il suo inconfondibile profilo, più di ogni altra identifica non solo la campagna dell'Urbe, ma anche gli insediamenti moderni e contemporanei della periferia.
Si tratta degli Acquedotti romani, ai quali è dedicata una mostra che è stata inaugurata in questi giorni e proseguirà fino al 6 novembre a Cinecittàdue Arte Contemporanea .
Questo particolare manufatto architettonico segna l'orizzonte di Roma e quartieri come appunto Cinecittà e il Tuscolano.
Sono spettacolari ruderi, che si perdono nella lontananza come un'eco, alternando il pieno al vuoto e costituiscono tracce territoriali continue.
Pensare una mostra sugli acquedotti romani, scrive l'ideatore e curatore della mostra Franco Purini, significa leggere, attraverso la loro capacità di costruire il paesaggio oltre la loro essenza tettonica e architettonica, la città di oggi nelle sue contraddizioni, nei suoi aspetti stabili e mutevoli, nella sua singolarità.
Assieme a una pluralità di ambiti relativi alla città gli acquedotti romani suggeriscono una ulteriore sfera di contenuti che comprende i temi del frammento, della vastità, del tempo, dell'acqua, una risorsa che sta divenendo sempre più rara e preziosa, oggetto in questi ultimi anni di complesse strategie globali.
Il tema è suggestivo e la mostra lo affronta con le opere di grandi architetti: Alessandro Anselmi, Santiago Calatrava, Pietro Derossi, Cherubino Gambardella, Ma0, Alessandro Mendini, Paolo Portoghesi, Franco Purini, Joseph Rykwert, Clorindo Testa, Toso-Giannetti e anche di artisti come Andrea Aquilanti, Paolo Canevari, Gianni Dessì, Stefano Di Stasio, Lino Frongia, Mimmo Paladino, Alfredo Pirri, Ascanio Renda, Luigi Serafini, Marco Tirelli e fotografi quali Marco Anelli, Gabriele Basilico, Sandro Becchetti, Alessandro Natale, Francesco Zizola e degli scrittori e poeti Antonella Anedda, Claudio Damiani, Marco Lodoli, Valerio Magrelli, Aurelio Picca.
Protagonista dell'esposizione è anche la musica composta appositamente per l'occasione da Giorgio Battistelli.
Le opere degli artisti coinvolti vogliono consentire di vedere nel passato, nel presente ma soprattutto nel futuro di questi straordinari manufatti che sono gli acquedotti romani, nelle diverse ottiche dell'architettura, della pittura e della scultura, della video arte, della musica, della letteratura e della fotografia.
Oltre le opere degli artisti, degli architetti e dei fotografi, in mostra sarà proiettato un video in cui i cinque poeti leggeranno i loro versi.
Tutto si trova a Cinecittàdue Arte Contemporanea, situato nell'omonimo shopping mall, unico centro commerciale in Europa a contenere questo spazio espositivo permanente proprio vicino ad alcuni tra i più celebri acquedotti.


Per la mostra sono state presentate due pubblicazioni: il catalogo, a cura di Franco Purini, Gangemi Editore, con testi di Ilaria Giannetti, Daniela Lancioni, Francesco Moschini, Fulco Pratesi, Franco Purini, Gianfranco Toso, Alessandro Viscogliosi e Andrea Lucariello Zattera e poi il libro «Acquedotti Romani - I Poeti», Gangemi Editore, con poesie di Antonella Anedda, Claudio Damiani, Marco Lodoli, Valerio Magrelli e Aurelio Picca.

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