Politica

Si chiudono le "parlamentarie": 95mila voti per 1.400 candidati

Chiusi i seggi virtuali delle primarie dei 5 Stelle: ecco i nomi dei 31 capolista. E Grillo promette agli elettori: "Siamo pronti a rifiutare i 100 milioni di rimborsi elettorali"

Si chiudono le "parlamentarie": 95mila voti per 1.400 candidati

Beppe Grillo è entusiasta. Nel suo video, trasmesso ieri sera in anteprima su SkyTg24, dice che la sua iniziativa di far selezionare on line i candidati del Movimento 5 Stelle si è rivelata un successo: 95mila i voti disponibili per 1.400 candidati. E tutto a costo zero. Si tratta di "persone normali, di gente le cui faccette di cazzo vedi dappertutto, nelle foto, nei ristoranti, ma che si fanno il mazzo tutto il giorno per lavorare".

Quattro giorni di consultazioni. Si sono chiuse alle 20 di ieri sera le iscrizioni alle "parlamentarie" grilline, ovvero le primarie virtuali indette dal comico genovese per scegliere i rappresentanti da spedire in parlamento. "È la prima volta al mondo che un partito fa una cosa del genere e per di più a costo zero - ha dichiarato il leader del M5S - sono veramente soddisfatto". Lo scrutinio è stato portato a termine tranquillamente. Grillo ha messo in campo una serie di hacker: "Siamo di fatto sotto attacco e questa, è una guerra all’ultimo sangue per far vincere la democrazia". In realtà, sin dall'inizio, il guru a 5 Stelle ha fatto in modo di blindare la scelta dei soldati da portare a Roma: regole ferree, nomi blindati, partecipazione tutt'altro che aperta a tutti. Insomma, le "parlamentarie" grilline non sono altro che fumo negli occhi per far finire il movimento sui media e per cogliere l'occasione di attaccare che le primarie le fa pagare (vedi il Pd) e chi invece non le fa (vedi il Pdl). E così, anche la chiusura dei "seggi" virtuali si trasforma nell'occasione giusta per sparare a zero contro la Casta, contro la politica e contro gli organi di informazione.

Grillo è in piena campagna elettorale. Dopo l'apogeo toccato con le elezioni regionali in Sicilia, adesso sta facendo i conti con un calo di popolarità che sta erodendo le sue percentuali nei sondaggi. Il timore è che, alle elezioni politiche, il Movimento 5 Stelle non riesca a toccare quel 20% sventola tempo fa. Proprio per evitare di finire nel cono d'ombra della politica, il comico genovese scalpita, insulta e attacca. A partire, appunto, dai media. "Anche io e la mia famiglia veniamo passati al setaccio ma su di me non troveranno nulla, non avranno scampo - ha avvertito - da quello che ho visto sinora ci saranno più donne che uomini". Su 31 capolista 17 sono donne, cioè il 55%. "È chiaro che si tratta di gente che non ha nessuna dimestichezza con i mezzi di comunicazione, ma è bello così - ha spiegato - sono casalinghe, cassintegrati, c’è anche un astrofisico, pensionati, giovani". E sono loro che, a detta del comico entreranno in parlamento "per cambiare le cose". In realtà, laddove hanno governato i grillini finora, non sono riusciti a realizzare quella "rivoluzione" ventilata da Grillo.

Adesso che le primarie del M5S sono terminate, il compito dei candidati grillini sarà - ovviamente - quello di farsi conoscere (ecco tutti i nomi). Non solo per nome e cognome, ma anche per le proposte che vorranno portare alle Camere. "Chi si lamenta non fa parte culturalmente del M5S", fa sapere Grillo. Il movimento ha il suo programma on line da cinque anni, anche se i punti sono un vero e proprio working progress. La lista delle cose da fare, insomma, può essere arricchita ogni giorno da chi desidera dare il proprio contributo. Anche Grillo ha votato i suoi tre candidati e ci ha tenuto a ribadire che il movimento rifiuterà i 100 milioni che potrebbero arrivare dai rimborsi elettorali. "Chiedete ad altri partiti se sarebbero pronti a fare altrettanto - ha, infine, concluso - resterò comunque fuori del parlamento".

Commenti