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Si sblocca il redditometro: da oggi gli accertamenti dell'Agenzia delle Entrate

L'Agenzia delle Entrate inizierà a chiedere ai contribuenti le informazioni più salienti nel caso il loro tenore di vita risulti in contrasto con il reddito dichiarato

Si sblocca il redditometro: da oggi gli accertamenti dell'Agenzia delle Entrate

L'Agenzia delle Entrate sblocca il redditometro. Che, fatte proprie le indicazioni date dal Garante, sarà a "prova di Privacy". Il che lo metterà al riparo da eventuali ricorsi. I contribuenti facciano, dunque, attenzione alla cassetta postale: l’Agenzia potrà, infatti, iniziare a chiedere le informazioni più salienti nel caso il tenore di vita del cittadino contrasti con il reddito dichiarato.

Il contribuente sarà chiamato a un primo confronto se, in base alla banca dati a disposizione dell'Agenzia delle Entrate, il gap tra il reddito e le spese certe sostenute supera il 20%. Se le spiegazioni non sono sufficienti, si andrà a un secondo incontro. Per ricostruire sinteticamente il reddito del contribuente, nel rispetto del parere del Garante della Privacy, l’Agenzia terrà quindi conto delle spese certe, delle spese per elementi certi, della quota di incremento patrimoniale imputabile al periodo d’imposta e della quota di risparmio formatasi nell’anno. La tipologia di famiglia di appartenenza (lifestage) sarà confrontata con i dati dell'anagrafe comunale. Il "fitto figurativo", attribuito laddove non si conosce la disponibilità di una abitazione nel Comune di residenza, è escluso dalla fase di selezione ma rientra nel contraddittorio.

Nel nuovo accertamento sintetico, né in fase di selezione né in sede di contraddittorio, non saranno utilizzate le spese correnti determinate solo con la media Istat (ad esempio alimentari e bevande, abbigliamento e calzature, alberghi e viaggi organizzati). Le spese per beni e servizi di uso corrente, determinate con esclusivo riferimento alla media Istat della tipologia di nucleo familiare e area geografica di appartenenza, resteranno fuori anche dal contraddittorio con il contribuente, oltre che dalla fase di selezione. Solo nel caso in cui gli importi corrisposti per tali spese dovessero essere individuati puntualmente dall’Ufficio potranno essere oggetto di contraddittorio e, quindi, concorrere alla ricostruzione sintetica del reddito.

Per evitare che vengano selezionati contribuenti per i quali emerge uno scostamento individuale che potrebbe invece trovare giustificazione nel reddito complessivo dichiarato dalla famiglia, l’Ufficio delle Entrate accenderà un faro sulla reale situazione del nucleo familiare prima ancora di inviare l’invito al contraddittorio grazie al collegamento telematico con l’anagrafe comunale. In questo modo l'Agenzia delle Entrate conta di risolvere il problema del disallineamento tra "famiglia fiscale", costituita da contribuente e coniuge oltre che dai figli o altri familiari fiscalmente a carico, e "famiglia anagrafica", che comprende anche figli maggiorenni e altri familiari conviventi, nonchè i conviventi di fatto, non fiscalmente a carico.

Il "fitto figurativo", ovvero la spesa attribuita al contribuente che non risulta, nel comune di residenza, in possesso di un immobile a titolo di proprietà o altro diritto reale, di locazione o di leasing immobiliare, oppure a uso gratuito, non verrà preso in considerazione nella fase di selezione. In sede di contraddittorio toccherà a

538em;">l contribuente illustrare la propria condizione abitativa per cui l’Agenzia sostituirà la spesa per il "fitto figurativo" con le ’"spese per elementi certi" connesse alle caratteristiche dell’immobile di cui dispone.

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