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Sicilia, emendamento silura Ingroia: non sarà più commissario

L'ex pm è commissario liquidatore di una società regionale, ma tuona contro una "legge ad personam". Già l'Anticorruzione aveva sollevato il problema

Sicilia, emendamento silura Ingroia: non sarà più commissario

Ennesima tegola per Antonio Ingroia. Non potrà più fare il commissario della ex provincia di Trapani. Il motivo? Quello che aveva sollevato nelle scorse settimane l'Autorità anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone, che aveva lanciato l'aut-aut all'ex collega pm invitandolo a scegliere: o commissario liquidatore di Sicilia e-Servizi, la società regionale che si occupa della piattaforma informatica, o commissario della ex provincia di Trapani, incarico particolarmente caro all'ex pm perché è il regno del superlatitante Matteo Messina Denaro. Ingroia non ha scelto, scaduto a fine ottobre è rimasto al suo posto convinto di essere riconfermato. Ma a risolvere l'incompatibilità, liquidandolo di fatto dalla Provincia di Trapani, ci ha pensato il Parlamento siciliano. Nel dare il via libera alla proroga sino ad aprile del 2015 dei commissari, l'Ars infatti ha approvato un emendamento, a firma Pd, che vieta che l'incarico sia affidato a chi ha già altri incarichi nell'amministrazione. Appunto come l'ex pm.

L'emendamento, di fatto, non ha tagliato fuori solo Ingroia. Escludendo chi è in pensione ha silurato anche il generale dei carabinieri in pensione Domenico Tucci. Ma Ingroia l'ha presa come fatto personale: «È una legge ad personam, per estromettermi dal ruolo di commissario della provincia di Trapani - ha detto a all'agenzia AdnKronos - sono stupito e anche lusingato, ancora una volta, di questa attenzione nei miei confronti. Visto e considerato che ho letto le dichiarazioni ridicole di qualche deputato -ha proseguito -che diceva che questo emendamento serviva per tagliare le spese, vorrei ricordare che le indennità di commissario sono di circa 2.500 euro al mese a fronte dei 5 miloni di euro che ho fatto tagliare a Trapani. Questo mi fa sorridere. Detto ciò, da un lato, sul piano istituzionale, mi dispiace perché siamo nella solita schizofrenia della Regione siciliana in cui vengono nominati commissari per pochi mesi e poi lasciano il proprio ruolo. Ci sono diverse cose incompiute, una in particolare. Avevo dato delle indicazioni alla Procura sui costi eccessivi degli immobili delle scuole di Trapani su cui si sono arricchiti molti palazzinari.

Ma va bene così, torno alla mia attività di avvocato e di dirigente di Sicilia e-Servizi».

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