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Sicurezza, metrò sorvegliato speciale
Oltre duemila telecamere a guardia del metrò. Sorvegliate speciali le stazioni più «calde» considerate come «potenziali sedi di attentati terroristici». Dopo lesercitazione anti-bomba a Cadorna dello scorso 23 settembre, Gabriele Albertini ha lasciato una delle sue ultime firme da sindaco sotto un ipertecnologico progetto di videosorveglianza per le tre linee sotterranee. Una delibera del valore di quasi 12 milioni di euro per allestire un impianto di sicurezza che proteggerà i passeggeri sia dalla microcriminalità che dal rischio terrorismo. Occhi elettronici di ultima generazione in grado di registrare per sette giorni consecutivamente, ventiquattrore su ventiquattro in grado di «fino al riconoscimento dei lineamenti e dei vestiti indossati». Il tutto sarà gestito dalla centrale operativa allestita in via Monte Rosa.
In gran parte positivo il giudizio di chi viaggia spesso in metrò. «Incrementare il numero delle telecamere può essere utile soprattutto per le donne che prendono la metro di sera». Anche se cè chi vorrebbe «un poliziotto in ogni vagone». Nessuna preoccupazione, invece, per il diritto alla riservatezza.
In gran parte positivo il giudizio di chi viaggia spesso in metrò. «Incrementare il numero delle telecamere può essere utile soprattutto per le donne che prendono la metro di sera». Anche se cè chi vorrebbe «un poliziotto in ogni vagone». Nessuna preoccupazione, invece, per il diritto alla riservatezza.
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