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Sicurezza, è scontro chiesa-governo La Cei: "Non basta l'ordine pubblico"

Il ministro: "E' la solita liturgia. Non hanno letto il testo della legge. Per motivi ideologici l’opposizione contrasta norme che sono molto dure contro la mafia, la clandestinità e ogni forma di criminalità". Frattini: "La legge porta legalità". Padre Lombardi media: "Nessuna critica dal Vaticano". Ma c'è un nuovo affondo dei vescovi. Le novità del ddl

Sicurezza, è scontro chiesa-governo 
La Cei: "Non basta l'ordine pubblico"

Roma - Il "pacchetto sicurezza" è stato definitivamente approvato al Senato. Inevitabili e per certi versi scontate le critiche dell'opposizione. Ma la sinistra fa di più, grida al regime. C'è chi è arrivato addirittura a parlare di "leggi razziali". Alcune critiche sono pervenute anche dalla Chiesa. Monsignor Marchetto, segretario del Pontificio consiglio dei migranti, si è detto "triste e dispiaciuto", aggiungendo che, a suo dire, il provvedimento adottato porterà "molti dolori e difficoltà". Ma queste parole non racchiudono la posizione ufficiale della Santa Sede, che risponde attraverso le parole di padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa: "Non consta che ci siano state critiche che si debbano qualificare come critiche del Vaticano". Ma anche se non ufficiali le critiche hanno toccato il Viminale. Il ministro Maroni le respinge con fermezza: "È la solita liturgia".

Più elogi che critiche "Gli elogi - aggiunge Maroni - sono enormemente superiori alle critiche, sia in quantità che qualità. Ci sono norme che anche chi ha criticato qualche passaggio dovrebbe apprezzare. Per esempio quella che toglie la potestà genitoriale a chi sfrutta i minori, a chi li manda ad accattonare o a rubare. Mi domando se chi ha definito ’leggi razzialì queste norme condivide le misure come il contrasto alla mafia, il carcere più duro per i mafiosi. Penso che chi ha criticato il pacchetto o non lo ha letto o dovrebbe ripensare le critiche". Maroni ricorda le norme che rendono più efficace il contrasto alla criminalità di strada, e, dice, "sono sicuro che chi ha criticato il Ddl questa norma non l’ha letta". Il ministro dell’Interno invita dunque tutti quanti hanno espresso perplessità sul ddl sicurezza a leggerselo e a rivedere le critiche: "Questo pacchetto - spiega ancora Maroni - completa il disegno del governo e sono assolutamente soddisfatto, penso che nessun governo abbia fatto tanto in così poco tempo sia nel contrasto alla mafia, che alla criminalità, che alla immigrazione clandestina. Sono fiero ed orgoglioso di questo lavoro, ringrazio il governo e la maggioranza, mi spiace solo che per motivi essenzialmente politici, di pregiudizio ideologico, l’opposizione abbia deciso di contrastare norme che sono molto dure contro la mafia, l’immigrazione clandestina e ogni forma di criminalità".

Frattini: "Il pacchetto porta legalità" "Rispettiamo le preoccupazioni ma il ddl sulla sicurezza non porterà sofferenza ma solo legalità". Così Frattini interviene sulla polemica. Il ministro degli Esteri ribadisce inoltre che "le persone regolari sono sempre tutelate".

La Cei: non basta l'ordine pubblico Il portavoce della Cei, monsignor Domenico Pompili, ha ribadito oggi al "Sir", l'agenzia di stampa del vaticano, che sull’immigrazione la posizione dei vescovi italiani non cambia e - come avevano già affermato i presuli nel comunicato finale dell’assemblea di maggio - una risposta dettata dalle "sole esigenze di ordine pubblico" è "insufficiente", anche se la sicurezza e la legalità vanno garantiti, come il diritto ad emigrare e il rispetto per la dignità di ogni vita umana.

Carfagna: no clandestini, sì integrazione "Abbiamo approvato una legge - dice il ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna - per dire no ai clandestini perché crediamo che sia necessario realizzare una vera politica di integrazione, garantendo da una parte sicurezza ai cittadini, dall’altra la possibilità di un futuro migliore per i milioni di immigrati che vengono nel nostro Paese".

"Il governo -prosegue Carfagna- si è impegnato sin dall’inizio nel contrasto alle violenze, all’illegalità e ad ogni forma di discriminazione".

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