Stile

Signore si diventa

Già ci piacciono, Laura e Silvia, che a ogni loro incontro bevono una tisana di zenzero e menta. Si capisce che da profumi e sapori così sia nato un Ritratto di signora, la loro «guida di stile per ogni donna e gentildonna» (pubblicata da Gribaudo, pagg. 197, euro 16,90; le autrici sono appunto Laura Pranzetti Lombardini e Silvia Zavattini)

Signore si diventa

Già ci piacciono, Laura e Silvia, che a ogni loro incontro bevono una tisana di zenzero e menta. Si capisce che da profumi e sapori così sia nato un Ritratto di signora, la loro «guida di stile per ogni donna e gentildonna» (pubblicata da Gribaudo, pagg. 197, euro 16,90; le autrici sono appunto Laura Pranzetti Lombardini e Silvia Zavattini); ma una guida scanzonata, leggera, non moralista e, soprattutto, ricchissima di citazioni. Che cosa c'entrano poche parole lapidarie con la signorilità femminile? Ma tutto, ovviamente. Per esempio ecco quelle di Coco Chanel: «Nessun uomo ti farà sentire protetta e al sicuro come un cappotto di cachemire e un paio di occhiali neri». E non soltanto Coco ha ragione, ragionissima, ma senti subito il bisogno impellente, irrefrenabile, praticamente basilare di un cappotto cammello e un paio di occhialoni. Tutto molto avvolgente, molto chic. Anche se fuori ci sono ancora venti gradi.

Poi, per completare il Ritratto di signora, serve molto altro (non soltanto Henry James, o Nicole Kidman...), e Laura e Silvia lo spiegano attraverso fotografie, disegni, massime, grafici. Trucco, profumo, lingerie, calze (diceva Jean Cocteau: «Se non ci fossero le calze, le gambe delle donne sarebbero soltanto mezzi di locomozione»), foulard, guanti (Virginia Woolf, addirittura: «Zio William diceva sempre che una signora la si riconosce dai guanti e dalle scarpe»), acconciature, unghie, valigie, borse, trolley, scarpe (dalle «Mary Jane» alle espadrillas, fino allo stivale), ombrelli, orologi, cinture, fazzoletti, jeans, gonne, soprabiti, costumi, gioielli... E poi anche il modo di comportarsi, quello pure segno distintivo cruciale di una «signora», affrontato nei capitoli «Vita di relazione» e «Le occasioni»: parolacce, tono della voce, postura, viaggi, presentazioni, colloqui... E poi: quanto è necessario essere originale, quanto contano le buone maniere (risposta: tutto), l'atteggiamento esistenziale (siete sognatrici, conservatrici o realiste?), la differenza tra distacco e freddezza (risposta: il primo è elegante, la seconda arida). Insomma tutto: quando sono ammessi i bermuda, quando si può indossare un impermeabile o una cerata, quanti si può essere a tavola, che cosa fare quando qualcuno starnutisce, che acconciatura prediligere, quale forma deve avere il vestito a seconda dell'evento o dell'orario, se utilizzare la bicicletta, come comportarsi in coda.

Per entrare nei dettagli, le autrici sono aiutate da illustrazioni piacevoli e accurate, che ricordano quelle di una piccola enciclopedia. Dalle mini-biografie di donne straordinari(ament)e di classe, da Marella Agnelli a Grace Kelly, da Jacqueline Kennedy alla Regina Elisabetta II. E poi da altre donne (e perfino qualche uomo) che l'hanno sempre saputa più lunga. Per dire (con Marilyn Monroe): «Non piangere mai per un uomo, ti rovina il trucco... E il tuo mascara vale più di uno stupido maschio». O, con la pioniera Mary Quant: «Una donna è giovane quanto le sue ginocchia» (le quali, è sottinteso, vanno mostrate il più possibile). Che dire, se non è saggezza questa..

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