Politica

La sinistra contro Bossi: la liberazione è solo nostra

da Roma

Non piacciono a Luciano Violante le affermazioni di Umberto Bossi pronunciate alla riunione del Parlamento del Nord «sulla lotta di liberazione» necessaria a raggiungere la libertà del Nord grazie «a uomini pronti al sacrificio». Queste frasi per il presidente diessino della commissione Affari costituzionali «vanno immediatamente chiarite» altrimenti è necessario che vengano sottoposte al giudizio dei parlamentari con apposito dibattito. «Nella cultura nazionale e nelle regioni del Nord - sottolinea il presidente Violante - “liberazione” vuol dire una cosa sola: abbattimento della dittatura fascista e nazista e conquista della libertà. Ci sono parole che nella storia di un popolo diventano sacre, perché fondamento del sacrificio della vita di migliaia di uomini e donne». Una lunga arringa quella del presidente della commissioni Affari costituzionali che punta a criticare la Cdl e non manca di affondare il colpo contro il capo dell’opposizione che «su Bossi ha sempre detto “garantisco io”». E invita tutti i politici a «non tacere e a difendere i nostri valori anche quando riteniamo non sia conveniente». Spingendo il centrodestra a prendere le distanze dalle affermazioni di Bossi.
Critiche a Bossi arrivano anche da parte dell’ex-presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, e dal candidato alla segreteria del nuovo Pd, Walter Veltroni. «La Cdl deve dire con chi vuole governare l’Italia, se vuole farlo assieme a chi non riconosce la bandiera nazionale e dice certe frasi. Non è uno scherzo, è una questione da porre con serietà e mi rivolgo soprattutto ad An». Veltroni inoltre invita il Parlamento a votare un documento contro le affermazioni di Bossi, a difesa dell’attuale Costituzione.
Invita ad abbassare i toni Roberto Formigoni che definisce le polemiche suscitate dalle affermazioni di Bossi «strumentali e infondate». «Non dobbiamo dare loro alcun peso», afferma il presidente della «Regione Lombardia. Mentre il capogruppo leghista alla Camera, Roberto Maroni, sostiene che le parole di Bossi «ancora una volta vengono strumentalizzate da una sinistra in crisi di identità e di valori, che pensa così di distogliere l’attenzione». Rilancia Roberto Calderoli, senatore leghista, che, riprendendo le affermazioni del suo leader, sostiene «che il Nord è stufo di porgere l’altra guancia e che adotterà il principio della legittima difesa». Parole «inaccettabili e antidemocratiche», le definisce Titti De Simone, parlamentare Sd, che critica il silenzio della Cdl. Stessa accusa avanzata da Silvana Mura, deputata Idv, che chiede su questo tema un «dibattito parlamentare in diretta televisiva, in cui gli alleati della Lega siano chiamati a esprimere davanti al Paese la loro posizione circa l’unità dell’Italia».

La richiesta del dibattito in aula fatta da Violante non è respinta da Maroni che invece intravvede «l’occasione per affrontare finalmente, in sede istituzionale, la questione settentrionale e capire chi sono i veri nemici del Nord».

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