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Soltanto una croce celtica mette a rischio la Lazio

da Roma

Solo un punto per potersi giocare i preliminari di Champions League ad agosto. La Lazio ritrova la vittoria contro il Livorno grazie al gol del «mago» Jimenez, dopo un digiuno biancoceleste che durava da quattro partite. Vittoria di misura grazie soprattutto al portiere ospite, Manitta. Ai toscani, in realtà, è mancato tutto il reparto offensivo. Un solo tiro in porta nel primo tempo e un arrembaggio finale non bastano per fare risultato all'Olimpico dove i capitolini hanno incassato solo 9 gol. La partita: migliori in campo Jimenez e Manitta. Per il cileno segnali di risveglio dopo i mesi bui di Terni. Il suo gol: possesso palla sul limite e colpo rasoterra da biliardo. Il tiro colpisce il palo alla sinistra di Manitta e poi dall'altra parte in rete. La Lazio insiste, ma il gol di vantaggio resterà fino alla fine anche se, a pochi istanti dal fischio finale, il danese Bergvoid potrebbe approfittare di un errore in uscita di Ballotta. Rossi, alla vigilia, aveva detto che questa partita era importante quanto il derby: in effetti sugli spalti non sono mancate tensioni e bandiera con croce celtica sventolata tre volte. La partita rischiava di essere sospesa, ma le indicazioni degli ispettori di campo hanno frenato gli sbandieratori. Uno di loro, identificato grazie alle telecamere, è stato sottoposto a provvedimento Daspo.

Le parole del tecnico laziale chiudono così la vicenda: «La mamma dei cretini è sempre incinta».

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